Un villino situato nella corte interna di un palazzo ottocentesco lungo Viale di Trastevere a Roma ha riacquistato nuova vita grazie al lavoro dello studio Studiotamat. Questo progetto, che ha visto il recupero e la ristrutturazione dell’immobile, offre uno spazio urbano accogliente per una coppia, dopo anni di abbandono. La struttura si sviluppa su tre livelli per un totale di 80 metri quadrati, con l’aggiunta di una terrazza da 30 metri quadrati affacciata su un verde rigoglioso.
Obiettivi della ristrutturazione
Il progetto ha avuto come obiettivo principale quello di valorizzare gli elementi originali del villino mentre si procedeva alla riorganizzazione degli spazi interni in modo più funzionale. Gli architetti hanno affrontato due sfide significative: preservare la storicità dell’immobile e migliorare l’usabilità degli ambienti. Grazie a scelte progettuali mirate, sono riusciti a trasformare criticità in punti forti.
La veranda d’ingresso è stata uno dei punti focali del recupero. Con i suoi vetri cattedrale piombati nei colori verde, rosa e giallo, questa parte della casa è stata restaurata rispettando il disegno originale ma integrando anche elementi moderni come il telaio in acciaio e vetro con controllo solare. La decisione di eliminare la porta-finestra che separava la veranda dall’interno ha permesso alla luce naturale di fluire liberamente negli spazi interni.
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Spazio interno: open space luminoso
All’interno del villino, una delle problematiche principali era rappresentata dalla vecchia scala a chiocciola che limitava l’accessibilità agli spazi superiori. Per risolvere questo problema, gli architetti hanno riposizionato l’angolo cottura vicino alla nuova veranda creando così spazio per una scala ad andamento alternato realizzata in legno di castagno. Il primo gradino rivestito in marmo Verde Alpi funge da base per una libreria integrata nel sottoscala.
Accanto alla scala è stato creato un volume contenitore sempre in castagno con ante specchiate che ospita lavanderia ed elettrodomestici vari senza compromettere l’estetica generale dell’ambiente. Matteo Soddu, co-fondatore dello studio Studiotamat, sottolinea come sia stato fondamentale lavorare sulla sottrazione degli elementi superflui per dare respiro agli spazi ridotti del villino.
L’open space dedicato alla zona giorno si presenta estremamente luminoso grazie alle vetrate affacciate sul giardino e al pavimento originale in cotto perfettamente conservato. La cucina è caratterizzata da linee pulite senza pensili tradizionali; invece presenta basi lineari con top in marmo Verde Alpi dalle finiture sfumate dal nero al terracotta.
Zona notte: trasparenze sorprendenti
Salendo al piano superiore troviamo la zona notte collegata visivamente dal volume blu creato nel piano terra; questo elemento non solo funge da contenitore ma crea anche continuità stilistica tra i piani della casa. Nel bagno padronale sono stati utilizzati mobili Nouveau firmati Ex.t insieme alle piastrelle Mater disegnate da Patricia Urquiola per Mutina nella doccia moderna; rubinetteria elegante firmata Formafantasma completa il quadro raffinato.
Il soppalco realizzato completamente in vetro permette transizioni luminose tra i vari livelli della casa rendendo la camera padronale particolarmente ariosa ed originale; inoltre il letto presenta cassetti integrati nella base riprendendo le finiture già viste nella cucina creando così armonia visiva tra gli ambienti.
Dettagli curati nello studio
L’accesso all’ultimo piano avviene tramite una seconda scala a chiocciola caratterizzata dalla sua struttura scultorea realizzata in ferro grezzo accompagnata dai gradini in legno ciliegio lucido; qui trova spazio lo studio personale dei proprietari insieme ad un secondo bagno nascosto dietro eleganti pareti semitrasparenti.
Una scelta interessante riguarda il lavabo realizzato sempre in marmo Verde Alpi esteso oltre il vetro trasformandosi così anche lui stesso nell’appoggio integrativo nello studio rendendo ogni ambiente funzionale oltre che esteticamente gradevole.