La conferenza di èStoria 2025: musica e ribellione al centro del dibattito a Gorizia

La conferenza di Gorizia ha esplorato il legame tra musica, alienazione e ribellione, evidenziando come le canzoni riflettano le esperienze delle minoranze emarginate attraverso la storia.
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Il 30 maggio, l’auditorium Fogar di Gorizia ha ospitato una conferenza che ha messo in luce il legame tra musica e sentimenti di alienazione e ribellione. Parte dell’evento èStoria nell’edizione 2025, il convegno ha visto la partecipazione dei relatori Andrea Olivieri e Cristiano Meneghel, insegnanti presso i licei Slataper. L’incontro è stato arricchito dalle esibizioni del coro Slata…per, che hanno accompagnato un percorso musicale dalla prima metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri.

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Il dibattito sulla musica come espressione sociale

La discussione si è concentrata su come la musica possa riflettere le emozioni delle minoranze emarginate. I professori Olivieri e Meneghel hanno analizzato i sentimenti di distacco e insofferenza che caratterizzano le esperienze degli individui considerati “diversi” all’interno della società. Questi sentimenti sono spesso radicati nelle periferie urbane, dove molti giovani cresciuti dopo la Seconda Guerra Mondiale si sono sentiti esclusi dalle istituzioni.

L’intervento dei relatori ha messo in evidenza come questi giovani abbiano trovato nella musica un mezzo per esprimere la propria ribellione contro una società che non li rappresentava più. Dalla beat generation ai reduci del Vietnam, passando per i sobborghi londinesi fino alla rinascita del britpop negli anni ’90, ogni epoca musicale racconta storie di disagio sociale attraverso le sue canzoni.

Il convegno ha dimostrato come ogni generazione abbia utilizzato la musica per comunicare ideali e aspirazioni. Le canzoni diventano così veicolo di messaggi profondi, riflettendo le tensioni sociali ed emotive vissute dai giovani nel corso della storia.

L’importanza delle performance dal vivo

Un elemento distintivo della conferenza è stata l’esibizione dal vivo da parte del coro Slata…per. I ragazzi hanno interpretato brani iconici che hanno segnato diverse epoche musicali: da “Blue Suede Shoes” di Elvis Presley a “California Dreamin’” dei Mamas and Papas; passando per “Like A Rolling Stone” di Bob Dylan fino a “Hey Jude” dei Beatles. Queste performance non solo hanno intrattenuto il pubblico ma anche sottolineato l’importanza della musica nel contesto storico discusso durante l’incontro.

Le voci soliste del coro hanno saputo trasmettere emozioni forti attraverso queste canzoni storiche, creando un’atmosfera coinvolgente che ha reso il dibattito ancora più significativo. La scelta dei brani non era casuale; ognuno rappresentava momenti chiave nella storia musicale e culturale degli ultimi decenni.

Un finale coinvolgente all’insegna della convivialità

La conferenza si è conclusa con altre due celebri canzoni degli anni Novanta: “Creep” dei Radiohead e “Stand By Me” degli Oasis. Ma il momento clou dell’evento è stato quando il coro ha invitato tutti i presenti a unirsi in un canto collettivo su “Tanti Auguri” di Raffaella Carrà. Questo finale festoso ha creato un clima leggero ed entusiasta tra gli spettatori, dimostrando ancora una volta come la musica possa fungere da collante sociale capace di superare barriere generazionali.

L’evento non solo ha celebrato la storia musicale ma anche l’importanza delle interazioni umane attraverso essa; una giornata dedicata alla riscoperta delle proprie radici culturali tramite melodie condivise ed esperienze comuni.

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