Il ciclo di appuntamenti FUORI PISTA – FILM PER SPETTATORI SPERICOLATI propone una selezione di film che sfidano le convenzioni narrative e stimolano la curiosità degli spettatori. Tra i titoli in programma, spicca “The Beast“, un’opera che esplora temi complessi come l’amore e la memoria in un contesto futuristico dominato dalla tecnologia.
The Beast: un amore oltre il tempo
“The Beast“, diretto da Bertrand Bonello, è una storia d’amore che si sviluppa attraverso tre epoche diverse: 1910, 2014 e 2044. I protagonisti, Gabrielle e Louis , si trovano a vivere esperienze emotive intense mentre affrontano le conseguenze di un futuro in cui l’intelligenza artificiale ha preso il sopravvento sulle emozioni umane. In questo scenario distopico, Gabrielle decide di sottoporsi a una procedura per purificare il proprio DNA dalle emozioni indesiderate. Tuttavia, rivivere le sue vite passate la porterà a incrociare nuovamente il destino di Louis.
La narrazione si snoda tra passato e futuro, creando un affresco spazio-temporale dove l’amore diventa una questione metafisica. Le diverse versioni dei due personaggi si confrontano con sentimenti profondi che trascendono i limiti temporali imposti dal contesto tecnologico. La pellicola invita gli spettatori a riflettere su cosa significhi essere umani in un mondo dove le emozioni sono considerate superflue o addirittura dannose.
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In programmazione al Visionario giovedì 5 e venerdì 6 giugno, “The Beast” promette di coinvolgere gli spettatori con la sua trama avvincente ed evocativa.
Do Not Expect Too Much From the End of the World: satira sociale contemporanea
Il secondo titolo del ciclo è “Do Not Expect Too Much From the End of the World” del regista rumeno Radu Jude, programmato per il 12 e 13 giugno. Questo film ha ricevuto ampi consensi dalla critica internazionale grazie alla sua audace combinazione di denuncia sociale e satira grottesca. Jude utilizza uno stile visivo manipolativo per raccontare storie quotidiane intrise di ironia nera.
L’opera affronta tematiche attuali con uno sguardo critico sulla società contemporanea romena ed europea nel suo complesso. Con elementi narrativi sorprendenti ed effetti visivi innovativi, Jude riesce a catturare l’attenzione dello spettatore portandolo a riflettere su questioni importanti attraverso una lente provocatoria.
La pellicola rappresenta quindi non solo un intrattenimento ma anche uno spunto per discussioni più ampie riguardo alla condizione umana nell’epoca moderna.
Silent Trilogy: poesia cinematografica senza parole
Un altro appuntamento da non perdere è quello dedicato al “Silent Trilogy” del regista finlandese Juho Kuosmanen previsto per il 19 e 20 giugno. Questo progetto rappresenta una rara incursione nel cinema muto contemporaneo ed è caratterizzato da una fusione unica tra poesia visiva, animazione sperimentale e omaggio alle origini del cinema stesso.
Kuosmanen ha saputo creare opere che parlano senza parole ma comunicano intensamente attraverso immagini evocative ed atmosfere suggestive. Il suo approccio innovativo offre agli spettatori l’opportunità di immergersi completamente nella narrazione visiva senza distrazioni verbali.
Questo lavoro non solo celebra la tradizione cinematografica ma invita anche ad apprezzare nuove forme espressive all’interno dell’arte cinematografica moderna.
L’uomo nel bosco: giallo o fiaba nera?
Infine, dal 26 al 27 giugno sarà proiettato “L’uomo nel bosco” diretto da Alain Guiraudie; considerato uno dei migliori film dell’anno dai Cahiers du Cinéma nel 2024. Questa opera mescola elementi gialli con toni fiabeschi creando così un racconto intrigante difficile da catalogare in modo tradizionale.
Guiraudie continua ad esplorare temi ricorrenti nella sua filmografia come identità sessuale e relazioni interpersonali complesse; ciò rende ogni suo lavoro unico nel panorama cinematografico francese contemporaneo. Conosciuto soprattutto per “Lo sconosciuto del lago”, Guiraudie riesce ancora una volta a sorprendere gli spettatori con trame avvincenti ricche di sfumature psicologiche profonde.