Condanna per diffamazione a “Le Iene”: risarcimento a Stefania Cappa, cugina di Chiara Poggi

Il Tribunale di Milano condanna i giornalisti di “Le Iene” per diffamazione aggravata nei confronti di Stefania Cappa, imponendo un risarcimento dopo la trasmissione di affermazioni infondate sul caso Garlasco.
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Il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza che condanna un autore e un conduttore del programma “Le Iene” per diffamazione aggravata. La decisione riguarda un servizio trasmesso nel maggio 2022, incentrato sul delitto di Garlasco e sulla figura di Stefania Cappa, cugina della vittima Chiara Poggi. La sentenza stabilisce che il programma ha leso la reputazione della donna attraverso affermazioni infondate.

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Le accuse contro “Le Iene”

Il servizio controverso si basa su dichiarazioni rilasciate nel 2007 da Marco Muschitta, testimone chiave dell’omicidio avvenuto il 13 agosto dello stesso anno. Muschitta aveva affermato di aver visto una ragazza bionda allontanarsi in bicicletta nei pressi della casa di Chiara Poggi al momento del crimine. Inizialmente, l’uomo aveva indicato che la persona somigliava a Stefania Cappa; successivamente però si era ritrattato con una lettera indirizzata alla famiglia Poggi.

Secondo quanto riportato nella sentenza del tribunale, il programma non solo ha ripreso le dichiarazioni ritrattate da Muschitta, ma le ha anche presentate come veritiere e supportate da intercettazioni e testimonianze mai utilizzabili in sede giudiziaria. Questo comportamento è stato considerato grave dalla Procura, che aveva già chiesto un rinvio a giudizio per calunnia nei confronti dello stesso Muschitta; quest’ultimo fu poi assolto.

Inoltre, i giudici hanno sottolineato come le precedenti sentenze dei tribunali di Pavia e Vigevano avessero già messo in discussione l’attendibilità delle affermazioni fatte dal testimone. Il servizio de “Le Iene“, quindi, non solo avrebbe travisato i fatti, ma avrebbe anche omesso informazioni rilevanti riguardanti la situazione legale delle dichiarazioni stesse.

Risarcimento a Stefania Cappa

La terza sezione penale del Tribunale di Milano ha reso nota la sua decisione lo scorso 29 aprile; tuttavia, la notizia è stata divulgata solo recentemente. Entrambi i giornalisti coinvolti sono stati multati con una sanzione pecuniaria pari a 500 euro ciascuno e sono stati condannati al pagamento immediato di una provvisionale pari a 10 mila euro come risarcimento danni a favore di Stefania Cappa.

Il giudice ha riconosciuto che il contenuto del servizio andava oltre il limite dell’informazione corretta ed equa: suggerendo impropriamente un possibile coinvolgimento della donna nell’omicidio senza alcuna prova concreta o fondamento giuridico valido. Questa condotta è stata definita offensiva nei confronti della reputazione personale e professionale della cugina della vittima.

L’assenza d’indagini su Stefania Cappa

È importante sottolineare che né Stefania né sua sorella Paola sono mai state indagate riguardo all’omicidio di Chiara Poggi. Recentemente le indagini sul caso hanno subito una riapertura significativa con l’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex fidanzato Andrea Sempio; ciò ha riacceso l’interesse mediatico attorno alla vicenda storica ma non implica alcun coinvolgimento diretto delle familiari nella commissione del reato.

Questa nuova fase investigativa potrebbe portare ulteriori sviluppi nel caso Garlasco ma rimane cruciale mantenere chiarezza sui fatti accertati fino ad ora per evitare confusione o illazioni infondate riguardo alle persone coinvolte nella tragedia avvenuta anni fa.

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