Il 15 settembre 2025, a Roma, è stato inaugurato il Vigne Nuove Lab, un immobile precedentemente occupato abusivamente e ora trasformato in un centro per la rigenerazione urbana. Questo spazio rappresenta il fulcro del progetto We-Z, avviato nel marzo dello stesso anno e destinato a durare tre anni. Con un finanziamento di cinque milioni di euro ottenuto dal bando europeo Eui-Innovative Actions nell’ambito del programma New European Bauhaus, l’iniziativa mira a rinnovare completamente l’area periferica di Vigne Nuove nel quadrante nord-est della capitale.
Obiettivi del progetto We-Z
Il progetto We-Z si propone una metamorfosi radicale dell’area attraverso interventi che spaziano dalla creazione di nuovi spazi pubblici alla realizzazione di parchi e luoghi dedicati al benessere emotivo dei residenti. Il piano prevede anche il rinnovo delle case popolari presenti nella zona. L’obiettivo principale è quello di migliorare la qualità della vita degli abitanti, con particolare attenzione ai giovani della Generazione Z che saranno coinvolti attivamente nei processi decisionali.
La rigenerazione non si limita solo agli aspetti fisici ma include anche una dimensione culturale e sociale. I promotori intendono creare una comunità coesa capace di affrontare le sfide legate alla frammentazione sociale percepita nel quartiere. In questo contesto, i residenti sono incoraggiati a partecipare attivamente alla progettazione degli spazi comuni attraverso processi collaborativi.
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Coinvolgimento dei giovani nella trasformazione
I ragazzi delle scuole Donato Bramante, Carlo Matteucci e Cristoforo Colombo stanno giocando un ruolo cruciale nella realizzazione del progetto We-Z. Collaborano con i giovani del Tsmree della Asl e altri gruppi locali per riprogettare gli spazi pubblici in modo da renderli più accessibili e utili per tutti gli abitanti.
Recentemente si sono conclusi workshop organizzati presso il Living Lab e i Casali di Faonte dove i partecipanti hanno lavorato su diverse aree tematiche come le infrastrutture verdi e lo sviluppo dei servizi per il quartiere. Questi incontri hanno permesso ai ragazzi non solo di esprimere idee innovative ma anche di costruire relazioni tra persone provenienti da contesti diversi.
L’inclusione dei giovani è fondamentale poiché essi rappresentano la futura generazione che abiterà questi spazi rinnovati. Attraverso attività pratiche come laboratori artistici o manualità creativa, i partecipanti possono contribuire concretamente al cambiamento visibile dell’area.
Creazioni artistiche come simbolo della rinascita
Uno degli aspetti più interessanti del progetto riguarda l’aspetto artistico legato alle opere create dai ragazzi durante le varie fasi laboratoriali. Ad esempio, Matteo Di Troia ha descritto come stiano lavorando su una lastra metallica decorata con piccole sculture destinate a formare una figura collettiva che potrà essere modificata dagli stessi passanti nel tempo.
Questa iniziativa non solo stimola la creatività giovanile ma serve anche come simbolo tangibile della rinascita culturale ed estetica dell’area periferica romana spesso trascurata negli anni passati. Le opere d’arte diventano così veicolo per esprimere stati d’animo collettivi ed individualità diverse all’interno della comunità locale.
Inoltre, esperienze condivise tra ragazzi provenienti da background differenti favoriscono l’integrazione sociale creando opportunità per svilupparsi insieme in uno spazio protetto dove poter esplorare nuove forme d’espressione senza timore di giudizio.
Il successo iniziale del laboratorio ha generato entusiasmo tra i partecipanti; molti raccontano quanto sia stata positiva questa esperienza formativa sia dal punto vista personale sia comunitario contribuendo così ad accrescere l’identità collettiva del quartiere Vigne Nuove mentre si prepara ad affrontare nuove sfide future legate alla sua evoluzione urbanistica.