Nella notte tra giovedì 12 e venerdì 13 giugno 2025, un terremoto ha colpito lo Stretto di Messina in Sicilia. La scossa, registrata intorno alle ore 03:44, ha avuto una magnitudo di 2.7 secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia . Fortunatamente, non si segnalano danni a persone o cose.
Dettagli sul terremoto
La scossa sismica è stata localizzata con epicentro tra le coste di Reggio Calabria e Messina, a una profondità di circa 55 km. Questo evento sismico è stato percepito da diversi residenti delle aree circostanti, ma secondo le informazioni raccolte finora non ci sono stati effetti significativi sulla popolazione o sulle strutture locali. L’INGV ha monitorato attentamente la situazione per garantire che eventuali sviluppi vengano comunicati tempestivamente.
Il fenomeno del terremoto nello Stretto di Messina non è raro; la zona è nota per la sua attività sismica a causa della complessa interazione tra le placche tettoniche nel Mediterraneo. Gli esperti continuano a studiare queste dinamiche geologiche per comprendere meglio i rischi associati ai terremoti in questa regione.
Leggi anche:
Un altro sisma recente in Sicilia
Solo pochi giorni prima del tremore avvertito nello Stretto di Messina, un’altra scossa era stata registrata in Sicilia il giorno 8 giugno 2025. Questo evento si era verificato intorno alle ore 13:50 nel tratto meridionale del mar Tirreno ed era stato localizzato a circa 74 km da Palermo e a circa 87 km da Trapani. La magnitudo della scossa era stata misurata pari a 3.1 dall’INGV.
L’epicentro del sisma dell’8 giugno si trovava davanti alla costa nord-occidentale della Sicilia, nei pressi dell’isola di Ustica. Anche in questo caso non erano stati riportati danni significativi né feriti tra la popolazione locale.
Questi eventi mettono in evidenza l’importanza della preparazione sismica nelle aree vulnerabili come quella siciliana. Le autorità locali continuano ad aggiornare i piani d’emergenza e informare i cittadini sui comportamenti da adottare durante situazioni simili al fine di garantire la sicurezza pubblica.
La comunità scientifica rimane vigile sull’attività sismica nella regione per monitorare eventuali cambiamenti o pattern che potrebbero indicare futuri eventi più intensi o ravvicinati nel tempo.