Incidente aereo ad Ahmedabad: il premier Modi visita il luogo del disastro e incontra il sopravvissuto

Il primo ministro Modi visita Ahmedabad dopo il disastro aereo di un Boeing 787 di Air India, esprimendo condoglianze e supporto alle famiglie delle vittime, mentre si indaga sulle cause dell’incidente.
Incidente aereo ad Ahmedabad: il premier Modi visita il luogo del disastro e incontra il sopravvissuto - Socialmedialife.it

Il primo ministro indiano, Narendra Modi, si è recato ad Ahmedabad dopo la tragica caduta di un Boeing 787 di Air India diretto a Londra. L’incidente, avvenuto giovedì 12 giugno, ha coinvolto 242 persone a bordo, tra cui undici bambini. Solo un passeggero è riuscito a sopravvivere all’impatto. Durante la sua visita, Modi ha espresso le sue condoglianze e ha incontrato l’unico sopravvissuto dell’incidente.

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

La visita di Narendra Modi al sito dell’incidente

Narendra Modi è arrivato ad Ahmedabad per rendere omaggio alle vittime del disastro aereo che ha scosso l’India e il mondo intero. Il premier ha visitato il luogo della tragedia e si è confrontato con funzionari locali e squadre di soccorso impegnate nelle operazioni post-incidente. Attraverso i social media, Modi ha condiviso le sue impressioni sulla devastazione che lo circondava: “La scena di devastazione è dolorosa”, ha scritto nel suo messaggio.

L’aereo era precipitato su un ostello per medici poco dopo il decollo dall’aeroporto internazionale Sardar Vallabhbhai Patel. Le autorità hanno avviato immediatamente le indagini per determinare le cause esatte dell’incidente mentre continuano i lavori per recuperare i resti del velivolo.

Modi si è detto vicino alle famiglie delle vittime in questo momento difficile e ha assicurato che tutte le risorse necessarie saranno messe in campo per affrontare questa tragedia inimmaginabile.

Recupero delle scatole nere e bilancio delle vittime

Nel corso delle operazioni di recupero dei rottami dell’aereo sono state trovate una delle due scatole nere. Le autorità stanno lavorando intensamente anche per localizzare l’altra scatola nera al fine di chiarire cosa sia accaduto durante i momenti critici prima della caduta del velivolo.

Il bilancio provvisorio dei morti resta incerto ma drammatico; oltre 300 persone potrebbero aver perso la vita nell’incidente se si considerano sia i passeggeri sull’aereo sia coloro che erano presenti sul terreno al momento dello schianto. Molti familiari attendono notizie presso l’ospedale locale dove sono stati portati alcuni feriti; molti hanno fornito campioni di DNA nella speranza di identificare i propri cari scomparsi nell’incidente.

Le autorità stanno facendo tutto il possibile per garantire una rapida identificazione delle vittime ma ci vorrà tempo prima che possano essere consegnate loro le salme.

L’unico sopravvissuto: Vishwash Kumar Ramesh

Vishwash Kumar Ramesh è l’unico passeggero sopravvissuto all’incidente ed attualmente si trova ricoverato in ospedale ad Ahmedabad. Ramesh, cittadino britannico quarant’enne originario dell’India, era seduto al posto 11A quando l’aereo è precipitato trenta secondi dopo il decollo. Ha raccontato ai media locali come abbia vissuto quei terribili momenti: “C’è stato un forte rumore e poi tutto è successo così in fretta”.

Ramesh stava tornando a Londra dopo aver fatto visita ai suoi familiari in India insieme al fratello Ajay. Secondo quanto riferito dai medici, avrebbe riportato ferite multiple ma non sarebbe in condizioni critiche; tuttavia dovrà affrontare un lungo percorso verso la guarigione fisica ed emotiva.

Le immagini diffuse sui social mostrano Ramesh mentre viene trasportato via dal luogo del disastro; la sua storia sta attirando molta attenzione poiché rappresenta una rara eccezione tra tanta sofferenza umana causata dall’incidente.

Chi era Sumeet Sabharwal?

Il capitano Sumeet Sabharwal era alla guida del volo Air India ed aveva quasi trent’anni d’esperienza nel settore aeronautico con oltre 8.200 ore di volo all’attivo prima della tragedia fatale avvenuta sopra Ahmedabad. A sessant’anni stava pianificando la pensione imminente con intenzione di trascorrere più tempo con suo padre ottantaduenne.

Sabharwal non solo pilotava voli commerciali ma svolgeva anche attività didattica formando nuovi piloti nella compagnia aerea dove lavorava da anni. I vicini lo descrivono come una persona riservata ma molto professionale nel suo lavoro quotidiano; molti ricordano ancora gli incontri casuali con lui vestito d’uniforme nei dintorni della sua abitazione a Mumbai prima dello sciagurato evento che ne ha segnato tragicamente la vita.

Change privacy settings
×