Flop del Giubileo: calo degli affitti brevi a Roma e nuove strategie per i proprietari

Il mercato degli affitti brevi a Roma segna un calo dell’8% nel 2025, spingendo i proprietari verso contratti più stabili, mentre il turismo religioso non soddisfa le aspettative.
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A metà del 2025, le aspettative legate all’effetto positivo dell’Anno Santo sulla domanda di affitti brevi a Roma si sono rivelate infondate. I dati indicano un calo dell’8% rispetto all’anno precedente, spingendo molti proprietari a considerare forme di locazione più stabili. Tre esperti del settore analizzano le ragioni dietro questo trend negativo e le possibili evoluzioni future.

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La situazione attuale degli affitti brevi

Negli ultimi mesi, il mercato degli affitti brevi nella capitale ha mostrato segni evidenti di crisi. Secondo l’Associazione dei gestori di locazioni brevi , nel solo mese di febbraio 2025 gli annunci con almeno una prenotazione sono scesi da 21.896 a 19.988 unità, registrando un decremento dell’8,7%. Marco Celani, presidente dell’Aigab e amministratore delegato di Italianway, sottolinea che attualmente ci sono circa 22mila case disponibili per affitti brevi sul mercato romano. Tuttavia, il tasso d’occupazione è diminuito significativamente: ogni cento notti vendute nei primi sei mesi del 2024 ora corrispondono a otto notti in meno.

Le aspettative iniziali legate al Giubileo non si sono avverate come sperato; anzi, la situazione sembra essersi aggravata. Molti turisti religiosi hanno scelto strutture ecclesiastiche o soggiorni brevissimi senza pernottamento tradizionale nelle case in affitto. Questo ha portato alla conclusione che il turismo religioso non ha alimentato la domanda per gli affitti brevi come previsto.

L’impatto della task force comunale

In risposta alla crescente preoccupazione riguardo alla proliferazione incontrollata delle strutture destinate agli affitti extra-alberghieri, il Comune di Roma ha deciso di istituire una task force dedicata al monitoraggio e alla regolamentazione del settore. Tuttavia, prima che questa iniziativa possa avere effetto concreto sul mercato immobiliare romano potrebbe essere già troppo tardi; infatti, molti operatori temono che la bolla speculativa creata dalle aspettative legate al Giubileo stia già sgonfiandosi.

Le analisi condotte lo scorso anno avevano previsto una saturazione della domanda dopo l’apertura della Porta Santa; tuttavia, i risultati attuali dimostrano un’offerta ancora abbondante su piattaforme come Airbnb e Booking.com. Nonostante l’afflusso massiccio di pellegrini – stimati in oltre cinque milioni da gennaio a maggio secondo l’Università Cattolica – questi non hanno contribuito ad aumentare significativamente le prenotazioni negli appartamenti privati.

Fattori influenti nel calo della domanda

Diversi fattori stanno contribuendo al declino della richiesta per gli affitti brevi nella capitale italiana. Mario Breglia dell’Istituto Scenari Immobiliari evidenzia come il turismo religioso abbia dinamiche proprie: i pellegrini tendono a prenotare con largo anticipo presso strutture specializzate piuttosto che optare per appartamenti privati o case vacanza.

Anche durante eventi significativi come la morte recente del Papa Francesco o l’insediamento del nuovo pontefice Leone XIV non si è registrato un incremento delle richieste per gli alloggi temporanei privati; anzi molte persone sembrano preferire visitare Roma dopo la conclusione ufficiale delle celebrazioni giubilari.

Inoltre, c’è da considerare anche la tipologia dei turisti americani attratti dalla città eterna: molti viaggiatori statunitensi cercano sistemazioni centrali ed esclusive disposti a pagare prezzi elevati ma difficilmente optano per soluzioni situate nelle aree periferiche dove spesso si trovano gli appartamenti destinati agli affitti brevi.

Un cambiamento verso contratti più stabili

Con il deteriorarsi delle condizioni nel mercato degli affitti brevi, è emersa una nuova tendenza tra i proprietari romani: sempre più persone stanno tornando verso forme tradizionali d’affitto come contratti transitori o residenze studentesche. Andrea Napoli, CEO di Locare, conferma questa evoluzione spiegando che chi era inizialmente orientato verso investimenti in locazioni temporanee sta ora rivalutando le proprie scelte commerciali cercando opportunità più sicure e redditizie nel lungo termine.

Il dato interessante riguarda anche l’aumento significativo nell’offerta dei contratti transitori rispetto allo scorso anno; ciò indica chiaramente un riposizionamento strategico da parte dei proprietari immobiliari colpiti dal flop giubilare ma desiderosi comunque di mantenere redditività attraverso altre modalità d’affitto meno volatili rispetto ai periodi festivi o eventi straordinari.

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