Glovo ha annunciato un nuovo bonus per i suoi rider in occasione dell’estate 2025, in risposta all’aumento delle temperature. Tuttavia, l’iniziativa ha suscitato critiche e preoccupazioni riguardo alla reale efficacia del contributo economico offerto. Mentre le istituzioni locali cercano di tutelare la salute dei lavoratori esposti al caldo, il colosso del food delivery sembra adottare una strategia controversa.
Il bonus caldo: dettagli e modalità di erogazione
Il 1 luglio 2025, Glovo ha comunicato ai propri rider l’introduzione di un “bonus caldo” per incentivare le consegne durante i mesi più caldi dell’anno. Nella mail inviata ai collaboratori si legge che l’azienda è consapevole delle difficoltà legate alle alte temperature e della necessità di proteggere chi lavora all’aperto. Per questo motivo, viene proposto un contributo economico destinato a coprire parte delle spese per crema solare, sali minerali e acqua.
Tuttavia, il sistema di erogazione del bonus presenta alcune criticità. I contributi saranno calcolati come una percentuale sul valore degli ordini completati tra il 1 luglio e il 31 agosto 2025. Le percentuali variano a seconda della temperatura rilevata nella città in cui opera ciascun rider: dal 2% per temperature comprese tra i 32°C e i 36°C fino all’8% oltre i 40°C. Tradotto in cifre concrete, ciò significa che gli importi aggiuntivi oscillano da cinque centesimi a venti centesimi a seconda delle condizioni climatiche.
Leggi anche:
Le tempistiche dei pagamenti destano preoccupazioni
Un aspetto controverso riguarda le tempistiche con cui verrà effettuato il pagamento del bonus estivo. Infatti, secondo quanto comunicato da Glovo nella stessa email informativa ai rider, gli importi relativi al “Bonus Caldo” saranno accreditati solo con la fattura prevista per il 21 settembre 2025. Ciò implica che i lavoratori dovranno anticipare personalmente le spese necessarie per affrontare il caldo estivo prima di ricevere qualsiasi rimborso.
Questa situazione ha sollevato interrogativi sulla sostenibilità economica dei rider stessi durante uno dei periodi più caldi dell’anno. Molti potrebbero trovarsi costretti ad affrontare spese impreviste senza alcun supporto immediato dall’azienda nel momento in cui ne hanno maggiore bisogno.
La reazione degli enti locali e sindacali
Mentre Glovo propone questa iniziativa controversa nel settore della consegna cibo a domicilio, diverse istituzioni nazionali e regionali stanno cercando di intervenire attivamente sulla questione sicurezza sul lavoro durante l’estate torrida. Sono state emesse ordinanze volte a garantire pause obbligatorie nelle ore centrali della giornata proprio per tutelare la salute dei lavoratori esposti al sole intenso.
Le organizzazioni sindacali hanno espresso forte disappunto nei confronti della decisione presa da Glovo, ritenendo insufficiente questo tipo d’intervento rispetto alle reali esigenze dei riders che operano sotto condizioni climatiche avverse senza adeguate tutele immediate o misure preventive efficaci.
In sintesi, mentre molti attendono risposte concrete dalle aziende come Glovo riguardo alla sicurezza sul lavoro estiva ed alla tutela sanitaria dei loro dipendenti; la proposta del “bonus caldo” rischia di apparire più come una misura simbolica piuttosto che una soluzione efficace alle problematiche quotidiane vissute dai riders italiani.