Il ministero della Cultura ha pubblicato i risultati del bando per il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo, destinato al triennio 2025-27. Le notizie sono contrastanti: mentre alcuni teatri festeggiano la conferma dei finanziamenti, altri storici spazi culturali e festival di danza si trovano a fare i conti con l’esclusione. In particolare, l’Agricantus, il teatro Bastardo e il festival di danza Conformazioni non riceveranno fondi dopo averli ottenuti nei tre anni precedenti.
I verdetti del ministero della cultura
Il decreto del ministero ha rivelato un quadro complesso per le realtà teatrali siciliane. Con un budget totale di 97 milioni di euro in palio, la graduatoria finale sembra più una lista di esclusi che una celebrazione delle eccellenze artistiche. Il teatro Biondo si distingue tra le realtà premiate, guadagnando dieci posizioni nella classifica e diventando il terzo “teatro delle città di rilevante interesse culturale” con un punteggio significativo di 28 su 35.
Tuttavia, questa buona notizia è offuscata dalle esclusioni pesanti che hanno colpito teatri storici come l’Agricantus e il Bastardo. Giuseppe Provinzano, direttore dello Spazio Franco e del Mercurio festival – entrambi ammessi ai finanziamenti – ha espresso preoccupazione per la situazione attuale: “C’è poco da festeggiare quando tutto intorno ci sono macerie”. Secondo lui, Palermo e la Sicilia stanno subendo gravi danni nel panorama culturale.
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La soglia artistica e le conseguenze
La soglia artistica fissata a dieci punti ha determinato chi avrà accesso ai fondi. Mentre il Biondo supera abbondantemente questo limite con 28 punti, altre realtà come l’Agricantus , il teatro Bastardo e Conformazioni rimangono ben al di sotto della soglia necessaria per ottenere supporto economico.
Tra i pochi a ricevere conferma ci sono anche Carnezzeria diretta da Emma Dante ed altre iniziative legate all’infanzia come Ditirammu. Festival affermati come Prima onda o Ballarò buskers continuano ad essere sostenuti dal fondo statale; tuttavia molti altri non possono dirsi fortunati. Teatri come Atlante o Piccolo teatro patafisico hanno ora quindici giorni per presentare ricorso contro queste decisioni.
Giuseppe Muscarello lamenta in particolare l’esclusione del suo festival Conformazioni dopo anni di crescita continua: “È un attacco alla danza contemporanea”. La sua richiesta è chiara: spiegare perché una manifestazione così consolidata sia stata tagliata fuori dai finanziamenti quest’anno.
Critiche alle modalità valutative
Le modalità valutative adottate dalla commissione hanno sollevato interrogativi tra i diretti interessati. Alfio Scuderi delle Orestiadi riconosce che pur essendo stato confermato con punteggi superiori rispetto ad altri teatri esclusi, nutre dubbi sulle scelte fatte dalla commissione stessa; tre membri si sono dimessi dopo che uno dei loro progetti è stato escluso dai fondi.
Giulia D’Oro del teatro Bastardo evidenzia ulteriormente le problematiche sistemiche legate alla valutazione degli enti teatrali: “Portiamo in scena temi politici; chi non segue logiche commerciali viene penalizzato”. Salvo Piparo dell’associazione Aedi sottolinea invece un altro aspetto critico riguardante gli obiettivi perseguiti dai finanziatori: “Vogliono imbavagliare chi racconta storie socialmente impegnate”.
Una rete culturale resiliente
Nonostante le difficoltà emerse dalle recenti decisioni governative, molte realtà culturali stanno cercando forme alternative di sostegno attraverso reti collaborative locali. Rossella Pizzurro del Piccolo teatro patafisico chiede maggiore attenzione da parte della politica regionale verso queste problematiche evidenti nel settore dello spettacolo dal vivo in Sicilia.
La mancanza di trasparenza nei criteri utilizzati nella distribuzione dei fondi è stata denunciata anche da Provinzano stesso; egli sottolinea che la Sicilia risulta essere l’unica regione italiana priva di meccanismi trasparenti dedicati ai festival artistici locali.