Fortunato Ortombina: il nuovo sovrintendente della Scala e la sua prima stagione 2025/26

Fortunato Ortombina, nuovo Sovrintendente e Direttore artistico del Teatro alla Scala dal 2025, punta a innovare la programmazione unendo tradizione e modernità per attrarre nuovi pubblici.
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Dal mese di febbraio 2025, Fortunato Ortombina è alla guida del prestigioso Teatro alla Scala di Milano, noto come il “tempio italiano dell’Opera“. Designato nel settembre 2024 come Sovrintendente e Direttore artistico della Fondazione Teatro alla Scala, Ortombina porta con sé un bagaglio di esperienze significative nel panorama operistico italiano. In questo articolo esploreremo il suo percorso professionale e le aspettative per la sua prima stagione al Piermarini.

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Un percorso ricco di esperienze

Fortunato Ortombina ha costruito una carriera solida all’interno delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane. La sua avventura nel mondo dell’opera inizia negli anni ’90 quando diventa Assistente musicale della Direzione artistica del Teatro Regio di Torino dal 1997 al 1998. Questo primo incarico gli consente di immergersi nelle dinamiche artistiche e organizzative che caratterizzano i grandi teatri italiani.

Successivamente, dal 1998 al 2001, ricopre il ruolo di Segretario artistico presso la Fondazione Teatro San Carlo di Napoli. Qui ha l’opportunità di lavorare a stretto contatto con alcuni dei più importanti nomi del panorama operistico internazionale. La sua esperienza continua a crescere quando diventa Direttore della Programmazione artistica della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia dal 2001 al 2002.

Un altro passo fondamentale nella carriera di Ortombina è rappresentato dalla posizione che occupa presso la Fondazione Teatro alla Scala tra il 2003 e il 2007 come Coordinatore della Direzione artistica. Questo periodo gli permette non solo di affinare le sue competenze ma anche di stabilire relazioni preziose con artisti e professionisti del settore.

Nel gennaio del 2007 viene nominato direttore artistico del Teatro La Fenice, dove rimane fino a diventare Sovrintendente nel novembre del 2017. Questi ruoli lo hanno reso un punto fermo nell’attuale panorama musicale italiano, riconosciuto per la sua capacità gestionale e visione creativa.

Le aspettative per la stagione inaugurale

La prima stagione firmata da Fortunato Ortombina al Teatro alla Scala sarà quella del biennio 2025/26 ed è stata presentata ufficialmente a fine maggio dello stesso anno. Questa nuova avventura rappresenta una sfida significativa non solo per lui ma anche per l’intero teatro milanese che ha sempre puntato ad essere un faro culturale in Italia e all’estero.

Ortombina si trova ora davanti all’importante compito non solo d’ideare una programmazione capace d’attrarre pubblico ma anche d’affermarsi come innovativa rispetto alle tradizioni consolidate dell’opera italiana. Le scelte artistiche dovranno riflettere sia l’eredità storica della Scala sia le nuove tendenze contemporanee nel mondo dell’opera.

La programmazione prevede opere classiche affiancate da produzioni moderne, cercando così d’incuriosire diverse fasce d’età ed interessi musicali. Saranno coinvolti registi noti accanto a giovani talenti emergenti; questa combinazione potrebbe rivelarsi vincente nell’attrarre nuovi spettatori verso uno dei teatri più iconici al mondo.

Inoltre, sarà interessante osservare come Ortombina intenderà affrontare le sfide legate alle nuove tecnologie applicate allo spettacolo dal vivo; aspetti fondamentali in un’epoca in cui l’interesse verso forme artistiche innovative sta crescendo rapidamente tra i giovani pubblici.

L’incontro con Fortunato Ortombina

Abbiamo avuto modo d’incontrarlo recentemente per discutere delle sue idee riguardo questa nuova fase scaligera e delle ambizioni legate alla prossima stagione teatrale. Durante l’intervista emerge chiaramente quanto sia entusiasta riguardo ai progetti futuri ma anche consapevole delle responsabilità che comporta dirigere uno dei teatri più prestigiosi al mondo.

Ortombina sottolinea l’importanza dell’interazione tra pubblico ed artista: “Vogliamo creare un ambiente dove ogni spettatore possa sentirsi parte integrante dello spettacolo.” Questa visione indica chiaramente una volontà d’apertura verso nuovi linguaggi espressivi senza dimenticare le radici storiche che contraddistinguono il teatro milanese da secoli.

Concludendo questa chiacchierata informativa si percepisce quanto entusiasmo ci sia attorno a questa nuova era sotto la direzione ortobinese; tutti gli occhi sono puntati sulla prossima stagione mentre si attende con curiosità quali sorprese riserverà questo nuovo capitolo nella storia della Scala.