La Festa del Teatro Ecologico, che si svolge a Stromboli dal 21 al 30 giugno 2025, rappresenta un evento unico nel panorama culturale italiano. Questa manifestazione, giunta alla sua undicesima edizione, si distingue per la sua forte impronta ecologica e il coinvolgimento attivo della comunità locale. Quest’anno il tema centrale è “Cerere Furiosa”, un’opera ispirata alle “Tales from Ovid” di Ted Hughes, che esplora la relazione tra l’uomo e la natura.
Un viaggio verso il Megà
La processione silenziosa parte dal porto di Scari e si snoda attraverso sentieri immersi nella vegetazione fino al Megà, una discoteca abbandonata da anni. Questo luogo ha visto giorni migliori ed è ora dominato da capre che vagano liberamente. Gli artisti coinvolti nella manifestazione hanno scelto questo sfondo suggestivo per mettere in scena le loro performance. Il regista Alessandro Fabrizi sottolinea come l’isola stessa diventi parte integrante dello spettacolo: “L’uomo non è che un ninnolo di aspetto divino”, affermano gli attori mentre preparano le loro esibizioni.
Il sole tramonta sul mare creando un’atmosfera magica mentre i membri del collettivo artistico iniziano a recitare alcuni episodi tratti dalle opere ovidiane. I costumi realizzati con materiali naturali come foglie e conchiglie sono stati progettati da Marina Sciarelli e Pino Genovese, contribuendo così a rendere ogni rappresentazione ancora più immersiva.
Leggi anche:
L’innovazione ecologica della festa
In passato, durante le notti della Festa venivano utilizzate candele e lampade tradizionali per illuminare gli eventi; tuttavia, dopo l’incendio doloso del 2022 causato da una troupe televisiva in cerca di location per una fiction, queste pratiche sono state riviste. Oggi si opta per luci alimentate a energia solare e strumenti musicali analogici come chitarre acustiche e pianoforti restaurati appositamente per l’occasione.
Fabrizi ha dichiarato: “Per le prossime edizioni vogliamo sviluppare laboratori sull’illuminotecnica senza corrente elettrica.” Questa scelta non solo riduce l’impatto ambientale ma promuove anche una connessione più profonda tra performer e pubblico. L’idea centrale è quella di riscrivere le relazioni attraverso esperienze condivise nei luoghi stessi dove avvengono gli eventi.
Collaborazioni artistiche significative
Nel corso degli anni molti artisti notabili hanno partecipato alla Festa del Teatro Ecologico portando con sé esperienze diverse dalla scena teatrale tradizionale. Tra questi ci sono nomi come Nadia Fusini, Concita de Gregorio ed Anna Bonaiuto; tutti hanno trovato stimoli creativi nell’ambiente naturale dell’isola.
Le performance non sono solo spettacoli isolati ma diventano occasioni di dialogo tra gli artisti stessi e i residenti locali che aprono case e giardini per accogliere letture pubbliche o presentazioni letterarie. Durante questa edizione particolare attenzione è stata data ai temi socialmente rilevanti attraverso eventi come il convegno sul “Futuro dell’Ecologia Integrale”, dedicato all’enciclica “Laudato Si'” di Papa Francesco.
Sostenibilità economica dell’evento
Nonostante il successo crescente della manifestazione culturale nel corso degli anni, sorprende constatare quanto poco supporto riceva dalle istituzioni locali o nazionali. La festa continua a sopravvivere grazie al sostegno esclusivo dei sponsor privati – Ricola in primis – lasciando i promotori spesso frustrati dall’indifferenza delle autorità competenti: “Il Comune ci ignora completamente,” afferma Fabrizi riguardo alla mancanza di approvazioni ufficiali necessarie per lo svolgimento dell’evento.
Ogni sera prima delle rappresentazioni viene letta una poesia tratta dalla raccolta “Il loro grido è la mia voce”, evidenziando così l’importanza della parola scritta anche in contesti difficili come quello attuale dove conflitti globali continuano a scuotere il mondo intero secondo quanto descritto dallo stesso Ovidio secoli fa.