Nelle calde sere d’estate, le Valli di Lanzo si trasformano in un palcoscenico vibrante e coinvolgente grazie a Lunathica, il Festival Internazionale di Teatro di Strada. Da 23 anni, questo evento porta l’arte nei luoghi pubblici, creando un’atmosfera unica che avvolge spettatori e artisti in una danza collettiva. Con il patrocinio del Ministero della Cultura dal 2021, Lunathica si distingue per la sua capacità di creare relazioni autentiche attraverso la cultura.
Un festival che celebra l’arte e la comunità
Lunathica non è solo una serie di spettacoli; è un’esperienza immersiva dove i confini tra artista e pubblico si dissolvono. Gli spazi aperti delle valli diventano teatri naturali dove ogni angolo può riservare sorprese. L’arte qui respira insieme al pubblico, invitando tutti a partecipare attivamente alle performance. Ogni anno, il festival accoglie artisti da tutto il mondo che portano con sé storie da raccontare e emozioni da condividere.
La manifestazione ha mantenuto viva la sua vocazione originaria: non essere una mera vetrina culturale ma piuttosto uno spazio per momenti condivisi di meraviglia. Le serate sono caratterizzate da risate contagiose, stupore diffuso e interazioni genuine tra gli spettatori. Questo approccio rende ogni edizione del festival un piccolo miracolo collettivo capace di toccare i cuori delle persone.
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La magia delle performance interattive
Durante l’edizione recente del festival abbiamo assistito a diverse performance indimenticabili. Tra queste spicca “Chiamami”, creata dall’artista Annamaria Troisi ispirata all’opera “La voce umana” di Jean Cocteau. Questa rappresentazione ha avuto luogo nella libreria Ca’libro a Ciriè ed è stata caratterizzata da un’intensa interazione con il pubblico.
In questa performance unica, Annamaria appare sola con un telefono nella vetrina della libreria mentre scrive sul vetro la parola “CHIAMAMI”, seguita da un numero misterioso. Il suo silenzioso invito invita gli spettatori a prendere parte alla narrazione attraverso telefonate dirette alla protagonista. Ogni chiamata diventa così una conversazione irripetibile; chi chiama può esprimere emozioni diverse: dalla commozione al riso fino al conforto reciproco.
Il testo originale del 1930 mantiene intatta la sua potenza espressiva anche dopo tanti anni; parla dell’amore perduto con una sincerità tale da colpire profondamente chi ascolta oggi.
Un viaggio poetico tra giocoleria ed equilibrio
Il giorno successivo ci ha incantati anche lo spettacolo della compagnia Inalto Mare che ha saputo mescolare giocoleria e contorsionismo in modo poetico e visionario. I due protagonisti hanno dato vita a situazioni comiche ma anche surreali mentre cercavano una loro idea personale di casa fatta non solo d’abitudini quotidiane ma anche d’intese sottili.
Questa rappresentazione esplora le dinamiche relazionali attraverso gesti minimi che parlano più delle parole stesse: carezze alternative ad inciampi creano uno spazio fragile dove prende forma una danza esistenziale ricca d’emozione genuina senza bisogno d’esplicitarla verbalmente.
L’opera scorre come la vita stessa: zigzagando tra ostacoli imprevisti ed equilibri instabili riesce a trasmettere quella bellezza profonda capace d’emozionare senza rumore né spiegazioni elaborate.
Un invito alla meraviglia nelle Valli di Lanzo
Lunathica va oltre l’essere semplicemente un festival estivo; rappresenta infatti un invito costante alla scoperta dell’inaspettato nelle piccole cose quotidiane spesso trascurate dalla frenesia moderna. Ogni spettacolo offre ai partecipanti l’opportunità per intraprendere piccoli viaggi emotivi capaci di lasciare tracce durature ben oltre gli applausi finali.
Le Valli diventano quindi più che semplicemente scenari naturali; esse si trasformano in teatri all’aperto dove ogni passo può diventare scena viva, ogni incontro storia significativa e ogni respiro poesia pura pronta ad essere vissuta intensamente dai presenti durante queste magiche sere estive.