La Commissione europea sta attualmente esaminando la possibilità di infliggere ulteriori multe a Meta, l’azienda madre di Facebook e Instagram, in relazione al suo modello pubblicitario. Questa valutazione si inserisce nel contesto delle regole stabilite dal Digital Markets Act , che già aveva portato a una sanzione di 200 milioni di euro all’inizio dell’anno. La multa era stata comminata per pratiche legate al controverso sistema “paga o acconsenti”, che ha sollevato interrogativi sulla gestione dei dati degli utenti.
Il modello “paga o acconsenti” e le prime sanzioni
Nel mese di aprile 2025, Meta è stata multata con 200 milioni di euro per aver offerto agli utenti una scelta limitata: pagare un abbonamento per accedere a una versione senza pubblicità dei servizi oppure accettare l’utilizzo dei propri dati personali per scopi pubblicitari. Questo approccio ha suscitato preoccupazioni tra i regolatori europei, che lo hanno considerato inadeguato rispetto alle normative vigenti.
In risposta alle critiche ricevute, Meta ha modificato il proprio modello nel novembre 2024. L’azienda ha proposto un prezzo ridotto per la versione senza pubblicità, sostenendo che questa modifica avrebbe contribuito a limitare l’utilizzo dei dati personali degli utenti della versione gratuita. Tuttavia, la multa imposta dalla Commissione europea ad aprile riguardava le pratiche precedenti e non teneva conto delle recenti modifiche apportate da Meta.
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Le questioni residue secondo la Commissione europea
Mercoledì 16 luglio 2025, un portavoce della Commissione europea ha confermato a Euractiv che è stata inviata una lettera a Meta riguardo al procedimento DMA in corso. Thomas Regnier ha descritto queste comunicazioni come relative a “questioni residue”, ma non sono stati forniti dettagli specifici su quali siano queste problematiche né se le recenti modifiche apportate da Meta siano sufficienti per risolverle.
Regnier ha anche sottolineato che la Commissione sta considerando i prossimi passi da intraprendere. Tra le opzioni vi è quella di applicare pagamenti periodici come penalità nel caso in cui persista la non conformità con le normative europee già evidenziate nella decisione precedente.
Modifiche limitate e ricorso contro la decisione
A giugno 2025, Meta aveva confermato alcune modifiche minime al proprio modello pubblicitario; questi cambiamenti hanno riguardato principalmente il modo in cui venivano presentati i testi agli utenti nelle app social. Nonostante ciò, tali interventi sono stati giudicati insufficienti dai regolatori europei.
In aggiunta alla questione delle possibili nuove sanzioni economiche, il gigante dei social media ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro sia la decisione sia l’importo della multa inflitta dalla Commissione europea all’inizio dell’anno.
Secondo quanto stabilito dal DMA, ogni giorno trascorso senza conformità dopo il termine fissato può comportare sanzioni fino al 5% del fatturato medio giornaliero globale dell’azienda coinvolta nel procedimento come gatekeeper del mercato digitale europeo.