Gerry Scotti e Giampaolo Rossi: il dibattito su Affari tuoi e la televisione italiana

Gerry Scotti critica “Affari tuoi” per il rischio di ludopatia, ma Giampaolo Rossi difende il programma e sottolinea i successi della Rai, affrontando anche le accuse sulla qualità dei contenuti televisivi.
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Le recenti dichiarazioni di Gerry Scotti riguardo al programma “Affari tuoi” hanno riacceso un acceso dibattito nel panorama televisivo italiano. A pochi giorni dal debutto de “La ruota della fortuna”, l’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, ha risposto con fermezza alle critiche mosse dal noto conduttore. Al centro del confronto c’è la questione del format di “Affari tuoi”, che secondo Scotti potrebbe avvicinarsi a un contesto di ludopatia. La replica di Rossi è stata chiara e diretta, lasciando poco spazio a interpretazioni.

La replica di Giampaolo Rossi su Affari tuoi

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Giampaolo Rossi ha affermato: “Affari tuoi è ludopatia solo quando straccia la concorrenza”. Questa dichiarazione evidenzia una posizione netta da parte dell’amministratore delegato, che non si limita a difendere il programma ma sottolinea anche i risultati ottenuti dalla Rai negli ultimi mesi. Secondo Rossi, le critiche mosse al successo del programma sono spesso strumentali e nascono da una sorta di fastidio per chi si sente superato dai dati d’ascolto.

Rossi ha messo in evidenza come le reti generaliste abbiano raggiunto nel 2025 il miglior share degli ultimi dieci anni. Ha citato vari successi della Rai: dal Festival di Sanremo più visto nella storia alla rinascita radiofonica di Fiorello fino all’atteso speciale con Roberto Benigni dal Vaticano. Questi eventi dimostrano come la Rai continui a essere una fonte informativa primaria per gli italiani, contrariamente alle previsioni pessimistiche degli esperti sul calo degli ascolti dopo alcuni addii significativi.

L’affondo su Telemeloni

Il discorso si è poi spostato sulla critica culturale nei confronti dei contenuti televisivi attuali. Secondo Rossi, le accuse sulla qualità dei programmi sono cambiate nel tempo; ora si attaccano i contenuti piuttosto che la politica stessa. Ha definito questo fenomeno come una necessità ideologica per criticare quella che lui chiama “TeleMeloni”, suggerendo che ci sia un conflitto tra cultura intellettuale e immaginario popolare.

Rossi ha sostenuto che molti intellettuali non riescono a comprendere il linguaggio delle masse perché troppo impegnati in uno snobismo estetico che li rende ciechi rispetto ai cambiamenti del medium televisivo stesso. Ha ricordato come anche programmi oggi considerati cult furono criticati aspramente all’epoca della loro messa in onda.

Riorganizzazione di Rai3 e futuro dell’intrattenimento

In merito alla riorganizzazione dei palinsesti della rete pubblica, in particolare riguardo a Rai3 e al programma Report condotto da Sigfrido Ranucci, Rossi ha respinto le accuse relative a un presunto depotenziamento del canale. Ha parlato invece di una trasformazione mirata volta ad adattare meglio i contenuti alla realtà contemporanea: “Non destrutturata ma riorganizzata”, ha puntualizzato l’ad.

Questa nuova linea editoriale dovrebbe essere caratterizzata da maggiore pluralità e apertura verso diverse voci senza cadere nell’ideologizzazione estrema dei contenuti proposti agli spettatori.

Infine, sul tema talenti emergenti nel mercato televisivo italiano, Giampaolo Rossi si è mostrato ottimista: “Il mercato è dinamico; se alcuni volti noti lasciano spazio ad altri”. In questo contesto ha citato Stefano De Martino come esempio positivo dell’emergente intrattenimento italiano insieme a Carlo Conti, protagonista indiscusso dell’ultimo Sanremo recordizzato nella storia recente della manifestazione musicale italiana.