WhatsApp lancia la nuova funzione “Informazioni”: cosa cambia ora per profilo e chat utenti
Apri una conversazione e, sopra l’ultimo messaggio, trovi una riga che spiega in poche parole cosa sta facendo il tuo interlocutore. È una frase breve, visibile sia nella scheda del profilo sia nella finestra della chat: può segnalare che qualcuno è in riunione, che sta guidando o che preferisce non essere disturbato. Questa possibilità non è del tutto nuova, ma è stata rimessa al centro dell’esperienza d’uso: la sezione Informazioni torna in una forma aggiornata e con un ruolo più evidente. Per gli utenti significa avere un contesto immediato prima ancora di leggere o inviare un messaggio, e per chi gestisce conversazioni di lavoro o un numero alto di contatti è uno strumento pratico per evitare fraintendimenti.
Un dettaglio che molti sottovalutano è la semplicità con cui si può aggiornare questo testo: bastano pochi tap nell’app per modificare quello che gli altri vedono.
La scelta di WhatsApp di valorizzare questo spazio entra in una dinamica più ampia: funzioni tradizionalmente dedicate al solo stato personale vengono ripensate per offrire informazioni utili in chat, senza trasformare l’app in un social pubblico. Chi crea o riceve messaggi trova così un’anticipazione del tono o della disponibilità dell’altro, e le conversazioni diventano più contestualizzate. Allo stesso tempo resta la possibilità di limitare la visibilità, mantenendo il controllo sulla propria cerchia di contatti. Questo approccio indirizza l’app verso un’area ibrida, dove la messaggistica privata convive con elementi che ricordano l’interazione sociale.
Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è che questi piccoli aggiornamenti diventano utili soprattutto quando cambia la routine: vacanze, trasferte, giornate di smart working. Ecco perché molte imprese e professionisti li stanno riadattando alle proprie esigenze di comunicazione interna, senza usare canali separati o messaggi broadcast.
Quando e dove appare l’aggiornamento
La nuova sezione Informazioni si mostra in due punti chiave dell’interfaccia: nella parte alta della scheda profilo e nell’intestazione della chat, dove l’utente riceve i messaggi. In pratica, proprio prima di leggere una conversazione si può vedere un breve stato che offre un contesto immediato. Questo testo non è pensato per sostituire uno stato lungo o un post: l’idea è di fornire informazioni rapide e facilmente aggiornabili, senza foto o contenuti multimediali. Chi vive in città lo nota ogni giorno: leggere che un contatto è “in riunione” o “fuori ufficio” evita telefonate inutili e chiarisce aspettative temporali.
La visibilità dell’informazione segue le stesse regole di privacy già utilizzate per la foto del profilo e per gli Stati: è possibile decidere se mostrarla a tutti i contatti, solo ad alcuni o a nessuno. Questo permette di mantenere la comunicazione su un piano prevalentemente privato, anche se la funzione richiama dinamiche social. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che, pur essendo visibile in chat, il messaggio non diventa un contenuto pubblico e non entra in feed condivisi o motori di ricerca interni.
I messaggi possono essere impostati come temporanei: l’utente può scegliere che scompaiano dopo 24 ore o fissare una durata diversa. Questa opzione rende l’uso più elastico: si può aggiornare in funzione di un impegno giornaliero oppure lasciare una nota più duratura per periodi specifici. Un dettaglio che molti sottovalutano è che la durata si applica solo alla comparsa nell’area informazioni, non ai messaggi privati scambiati nella chat.
Per gli utenti con agenda fitta, questa visibilità immediata è diventata un piccolo strumento organizzativo; per le aziende può ridurre la necessità di messaggi di gruppo per comunicazioni di breve durata.

Come si imposta e quali opzioni offre
Per modificare la propria sezione Informazioni basta aprire il profilo e digitare la frase desiderata nell’area dedicata: poche parole o emoticon che descrivono stato, disponibilità o attività in corso. Le impostazioni consentono di selezionare il pubblico: si può scegliere di mostrare l’aggiornamento a tutti, solo ai contatti salvati o a una lista personalizzata. Chi vive in città lo nota come una misura pratica per separare i contatti professionali da quelli personali, senza dover creare account distinti.
Un’altra opzione è il timer, che permette di regolare quanto a lungo l’informazione rimane visibile. L’impostazione predefinita ricorda quella delle Storie su altre piattaforme, ma l’utente può personalizzarla per adattarla a riunioni, trasferte o eventi. Non ci sono obblighi: chi preferisce non usare l’area può lasciarla vuota, mentre chi la sfrutta trova un modo rapido per comunicare stati temporanei.
Per evitare abusi, la funzione mantiene limiti sul tipo di contenuto: non sostituisce messaggi ufficiali né annunci pubblici, e si applica al perimetro dei contatti privati. La privacy resta al centro della progettazione: i cittadini e gli esperti di sicurezza lo sottolineano come criterio chiave per accettare funzioni simili in app di messaggistica. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che, anche con una lista ampia di contatti, il controllo rimane nelle mani dell’utente.
Dal punto di vista pratico, la procedura per cambiare il testo richiede pochi secondi e si integra con le routine quotidiane: chi guida, ad esempio, può impostare un breve avviso che resta visibile solo per il tempo del viaggio, senza dover rispondere singolarmente a ogni messaggio.
Che impatto ha sull’uso quotidiano e cosa cambia
Reintrodurre la sezione Informazioni produce effetti concreti sull’uso quotidiano dell’app. Innanzitutto migliora la contestualizzazione delle conversazioni: prima di aprire una chat si sa se l’altro è disponibile o se è meglio rimandare la risposta. Questo riduce interruzioni e fraintendimenti, specialmente in contesti di lavoro o tra gruppi che coordinano attività. Secondo alcuni studi recenti, avere segnali di presenza chiari diminuisce la pressione di rispondere immediatamente; è un beneficio percepito da professionisti e da chi gestisce molti contatti.
Allo stesso tempo la funzione accentua il movimento di WhatsApp verso forme di comunicazione più simili ai social, pur mantenendo una differenza netta: gli aggiornamenti non vengono pubblicati in modo pubblico né indicizzati. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è che durante periodi di maggiore mobilità, come vacanze o trasferimenti, questi messaggi diventano utili strumenti di coordinamento locale, specialmente nelle grandi città.
Sul versante culturale, la presenza di uno spazio per brevi frasi cambia le aspettative: utenti e contatti imparano a leggere il contesto prima di reagire, e le conversazioni diventano più fluide. Per le imprese, la novità può ridurre l’uso improprio di messaggi broadcast, favorendo aggiornamenti mirati direttamente sul profilo di chi li riceve. Un dettaglio che molti sottovalutano è la rapidità con cui si può aggiornare l’informazione: cambiare una parola basta per allineare tutti i contatti con la propria disponibilità attuale.
In città e in ufficio, il risultato è una chat che offre più contesto senza aggiungere rumore: resta privata, ma più informativa. Alla fine, per molti italiani la differenza si vede nella routine: leggere una breve nota prima di scrivere cambia il modo in cui si usa l’app, e molti utenti lo osservano già nella vita quotidiana.
