Google Maps introduce la modalità risparmio energia: come funziona e perché può fare la differenza

di Francesco Giuliani

Un’automobile ferma al semaforo, il guidatore che consulta lo schermo del telefono e abbassa lo sguardo per controllare la rotta: lo schermo è quasi tutto nero, poche icone visibili, e la batteria sembra reggere più a lungo. È questa la sensazione che molti utenti cercano quando usano il navigatore in viaggio: visuali chiare, consumi contenuti e pochi elementi inutili. In questi mesi Google Maps ha iniziato a introdurre una modalità pensata proprio per questo tipo di uso, una funzione che mira a contenere i consumi mentre si guida senza compromettere le indicazioni. Un dettaglio che molti sottovalutano, ma che chi usa lo smartphone come navigatore nota ogni giorno.

Come cambia l’interfaccia

L’aggiornamento porta con sé una schermata ridisegnata che punta a ridurre la componente visiva responsabile del maggior consumo energetico. Al posto delle mappe piene di colori e delle barre informative ingombranti, la nuova impostazione propone uno sfondo quasi totalmente scuro e icone essenziali: il percorso rimane in evidenza, ma spariscono elementi secondari che normalmente affollano lo schermo. Questo contrasto ridotto è studiato per schermi con tecnologia OLED o display AMOLED, dove i pixel neri restano effettivamente spenti e contribuiscono al risparmio.

La scelta grafica non è casuale: mantenere una visuale minima aiuta anche a limitare l’uso del processore grafico e, di conseguenza, il dispendio energetico complessivo. In diversi casi pratici, i tecnici del settore spiegano che una interfaccia più semplice può incidere sulla durata della batteria quando il dispositivo viene usato come navigatore per lunghi tragitti. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno, quando le temperature e l’uso prolungato mettono più sotto stress la batteria.

Tra le modifiche più evidenti c’è la riduzione degli elementi dinamici: meno animazioni, indicatori basilari e una mappa che privilegia la leggibilità. Il risultato è una schermata che sembra pensata per l’uso stradale: visibile anche alla luce del sole, ma con meno distrazioni. Nel corso dell’anno, altri produttori potrebbero adottare soluzioni simili, soprattutto per dispositivi che condividono la stessa matrice di display.

Come attivare e cosa aspettarsi

Per trovare la novità basta aggiornare l’app e cercare la voce dedicata nelle impostazioni di navigazione: la funzione si attiva da ImpostazioniNavigazioneModalità a basso consumo. Al momento il roll-out è limitato a una famiglia specifica di dispositivi: la casa che sviluppa l’app ha rilasciato la modalità in abbinamento ad una nuova serie di smartphone, per cui solo chi possiede un Pixel 10 può trovarla già attiva sul proprio dispositivo. Ecco come la si attiva e cosa ci si può aspettare in termini pratici.

L’attivazione è pensata per essere immediata: una volta selezionata, l’interfaccia passa alla versione semplificata durante la navigazione turn-by-turn. Gli utenti segnalano che le istruzioni vocali rimangono attive, così come le notifiche critiche, mentre gli elementi visuali non indispensabili vengono nascosti. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che in percorsi complessi potrebbero risultare meno evidenti alcune informazioni secondarie, pertanto è consigliabile provarla prima di percorsi molto articolati.

Non ci sono, al momento, dati pubblici su test comparativi che quantifichino il miglioramento dell’autonomia. Per questa ragione, esperti e appassionati suggeriscono di verificare il comportamento del proprio telefono mettendo a confronto la navigazione standard e quella in modalità ridotta in condizioni simili. Nel frattempo, la funzione rappresenta una risposta pratica a una esigenza reale: contenere i consumi durante spostamenti lunghi senza rinunciare alle indicazioni. Un fenomeno che in diversi paesi europei sta spingendo sviluppatori e produttori ad ottimizzare l’uso energetico delle app di navigazione.

Impatto e prospettive per gli utenti

L’introduzione di questa impostazione apre una riflessione più ampia sul rapporto tra software, hardware e consumi quotidiani. Da un lato c’è la volontà dei produttori di spingere su esperienze ricche e interattive; dall’altro si affacciano richieste concrete per soluzioni che preservino la batteria durante l’uso intenso. Per ora, la scelta di rilasciare la modalità inizialmente su un singolo modello sembra una via per testare feedback e comportamento in condizioni reali.

Secondo alcuni osservatori, la distribuzione selettiva permette di monitorare più facilmente variabili come la temperatura del dispositivo, la durata media della batteria e la risposta del sistema di navigazione. Un dettaglio che molti sottovalutano è l’impatto che hanno le condizioni ambientali: in climi freddi la batteria cala più rapidamente e una modalità del genere può fare davvero la differenza per chi percorre lunghe tratte. Allo stesso tempo, chi usa frequentemente il navigatore in aree urbane con molte svolte potrebbe preferire la visualizzazione classica per avere più contesto.

Nei prossimi mesi è plausibile che la funzione venga estesa ad altri modelli Android, in base ai dati raccolti e alle richieste degli utenti. Le aziende che progettano applicazioni spesso introducono novità in modo graduale per valutare l’accoglienza e gli effetti pratici. Per chi possiede il dispositivo coinvolto, la modalità offre un’opzione in più per gestire l’autonomia durante i viaggi; per gli altri resta la possibilità di attendere l’allargamento del roll-out. L’ultima immagine che rimane è quella di una schermata sobria e funzionale, un piccolo cambiamento che molti italiani stanno già osservando durante i loro spostamenti.