Archeoastronomia in Sicilia: un convegno per esplorare il legame tra antiche civiltà e cielo

Il 15 aprile 2025, Palermo ospiterà un convegno di archeoastronomia per esplorare le conoscenze astronomiche delle antiche civiltà siciliane, presentando il volume “Archeoastronomia in Sicilia”.
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Martedì 15 aprile 2025, Palermo ospiterà un importante incontro tra archeologi e astronomi, focalizzato sull’archeoastronomia. Questo campo di studio si occupa delle conoscenze astronomiche delle popolazioni antiche attraverso l’analisi di reperti archeologici. L’evento coincide con la presentazione del volume “Archeoastronomia in Sicilia. Una scienza necessaria“, curato da Ferdinando Maurici e Chiara Cardella. La conferenza avrà luogo alle 9:30 presso Palazzo Montalbo, sede del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro.

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Un incontro significativo

L’incontro è organizzato dall’Assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana ed è finalizzato a discutere le ricerche attuali nel campo dell’archeoastronomia, nonché le prospettive future di questa disciplina che integra scienza, storia e cultura. A dare il benvenuto ai partecipanti sarà l’assessore regionale Francesco Paolo Scarpinato, affiancato dal dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali Mario La Rocca.

Scarpinato ha evidenziato come la Sicilia stia emergendo come una regione ricca di monumenti e siti archeologici con rilevanza astronomica. Ha sottolineato l’importanza della valorizzazione del patrimonio culturale siciliano anche attraverso questo specifico approccio scientifico. Il dialogo tra cielo e terra rappresenta una chiave fondamentale per comprendere meglio le pratiche religiose, sociali ed economiche delle civiltà passate.

I relatori dell’evento

Il convegno vedrà la partecipazione di esperti riconosciuti a livello internazionale nel settore dell’archeologia e dell’astronomia. Tra i relatori ci sarà Giulio Magli, astrofisico al Politecnico di Milano noto per i suoi studi pionieristici sull’archeoastronomia; insieme a lui interverrà Gioacchino Falsone, ex docente all’Università di Palermo specializzato in questo ambito.

Altri esperti includono Alfio Maurizio Bonanno dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Catania; Ferdinando Maurici stesso parteciperà come co-curatore del volume presentato; Alberto Scuderi dei Gruppi Archeologici d’Italia; infine Andrea Polcaro dall’Università di Perugia porterà ulteriore contributo alla discussione.

L’obiettivo principale della conferenza è quello di approfondire la conoscenza dei luoghi storici siciliani legati all’osservazione celeste mediante una sinergia fra archeologi e astronomi. Questa collaborazione mira a garantire una protezione più efficace dei beni culturali coinvolti nella ricerca scientifica.

L’importanza della ricerca interdisciplinare

La crescente attenzione verso l’archeoastronomia in Sicilia riflette un interesse più ampio verso lo studio integrativo delle scienze umane e naturali. Le ricerche condotte finora hanno portato alla luce importanti informazioni sui modi in cui le antiche popolazioni interpretavano il cielo notturno ed utilizzavano queste conoscenze nella loro vita quotidiana.

Grazie agli studi interdisciplinari si possono ottenere nuove prospettive su monumenti storici che potrebbero avere avuto funzioni rituali o pratiche legate all’agricoltura basate sui cicli lunari o solari. Questi aspetti sono fondamentali non solo per comprendere meglio le culture passate ma anche per preservare tali patrimoni affinché possano essere trasmessi alle generazioni future.

Il convegno rappresenta quindi un passo significativo verso una maggiore consapevolezza riguardo al valore storico-culturale della Sicilia nel contesto più ampio degli studi archeologici internazionali.

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