Arrestati due uomini per la rapina da 3 milioni di euro alla banca BPER di Grumo Nevano

Due uomini arrestati per una rapina da 3 milioni di euro alla banca BPER di Grumo Nevano, realizzata tramite un tunnel scavato dalle fogne. Condannati a cinque anni e quattro mesi, sconteranno la pena agli arresti domiciliari.
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Due uomini sono stati arrestati in relazione a una rapina clamorosa avvenuta presso il caveau della banca BPER a Grumo Nevano, dove i ladri hanno utilizzato un tunnel scavato dalle fogne per accedere al locale. Il colpo, che ha fruttato circa 3 milioni di euro, è stato eseguito con la tecnica del “buco”, una modalità sempre più utilizzata dai criminali. Francesco Pio De Santis e Patrizio De Felice ora sconteranno la loro pena agli arresti domiciliari.

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Dettagli sulla rapina

La rapina alla banca BPER si è svolta in modo audace e ben pianificato. I ladri hanno scavato un tunnel che partiva dal sistema fognario fino ad arrivare direttamente nel caveau della filiale. Questo metodo ha permesso loro di eludere i sistemi di sicurezza esterni e accedere ai contanti custoditi all’interno dell’istituto bancario senza destare sospetti iniziali. La scoperta del furto è avvenuta solo dopo che i dipendenti della banca hanno notato l’assenza dei fondi.

Le indagini condotte dalle forze dell’ordine hanno portato rapidamente all’identificazione dei due sospetti, grazie anche alle testimonianze raccolte e alle immagini delle telecamere di sorveglianza nelle aree circostanti. L’operazione ha evidenziato non solo l’audacia dei ladri ma anche le vulnerabilità nei sistemi di sicurezza delle banche locali.

Le conseguenze legali

Francesco Pio De Santis e Patrizio De Felice sono stati arrestati e successivamente presentati davanti al giudice del Tribunale di Napoli Nord. Durante il processo, entrambi gli imputati hanno scelto il rito abbreviato, una decisione strategica che ha influito sulla durata della pena inflitta.

Il giudice ha condannato i due a cinque anni e quattro mesi di reclusione per le accuse pesanti formulate contro di loro: rapina pluriaggravata in concorso e sequestro di persona. Inoltre, si segnala che alcune delle vittime coinvolte nella rapina si sono costituite parte civile durante il processo, sottolineando l’impatto significativo dell’accaduto sulle persone colpite dal crimine.

Misure cautelari adottate

In seguito alla sentenza emessa dal tribunale, entrambi gli uomini sconteranno la pena agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nelle rispettive abitazioni a Napoli. Questa misura cautelare rappresenta un tentativo da parte del sistema giudiziario italiano per garantire sia la sicurezza pubblica sia il rispetto dei diritti degli imputati durante le fasi successive del procedimento legale.

La decisione del tribunale riflette anche le linee guida attuali riguardanti l’applicazione delle pene detentive nel contesto italiano; infatti, vi è una crescente attenzione verso misure alternative al carcere tradizionale quando non ci sono rischi immediati per la comunità o possibilità concrete di fuga da parte degli accusati.

L’evoluzione della situazione legale dei due uomini sarà monitorata attentamente mentre proseguono eventuali appelli o ulteriori sviluppi nel caso specifico.

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