Le recenti notizie dal settore delle energie rinnovabili hanno portato a un incremento notevole delle azioni di importanti aziende, in particolare quelle del produttore danese Vestas e della tedesca Nordex. Dopo l’approvazione da parte del Senato statunitense di una versione modificata del Big Beautiful Bill, il mercato ha reagito positivamente, evidenziando l’importanza della legislazione per il futuro dell’energia sostenibile negli Stati Uniti.
L’approvazione del Big Beautiful Bill e le sue implicazioni
A inizio luglio 2025, il Senato degli Stati Uniti ha approvato una nuova versione del Big Beautiful Bill, una manovra di bilancio fortemente voluta dall’ex presidente Donald Trump. Questo disegno di legge ha suscitato grande interesse nel settore delle energie rinnovabili poiché introduce modifiche significative ai crediti d’imposta per i progetti solari ed eolici. La scadenza fissata dal Presidente Trump per la sua approvazione è stata il 4 luglio, creando un clima di attesa tra gli investitori e gli operatori economici.
La novità principale riguarda la possibilità che i progetti avviati prima del 2026 possano continuare a beneficiare dei crediti d’imposta esistenti. Tuttavia, i nuovi progetti dovranno affrontare restrizioni più severe a partire dal 2026. In particolare, la precedente bozza prevedeva che anche i progetti già operativi non potessero accedere ai benefici fiscali se non rispettavano determinate scadenze legate alla loro messa in funzione.
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Queste modifiche sono state accolte con favore da molte aziende nel settore dell’energia rinnovabile poiché offrono condizioni più favorevoli rispetto alle versioni precedenti della legge. Le aspettative positive si sono tradotte immediatamente in un aumento dei prezzi delle azioni nel comparto energetico.
Reazioni sul mercato: Vestas e Nordex tra le protagoniste
Dopo l’approvazione della manovra fiscale da parte del Senato americano, le azioni di Vestas hanno registrato un incremento significativo pari al 9%, mentre quelle di Nordex sono aumentate quasi dell’1,3%. Questi risultati evidenziano come le notizie politiche americane abbiano ripercussioni dirette sulle performance finanziarie delle aziende europee attive nel settore delle energie rinnovabili.
Il mercato americano rappresenta una fetta importante dei ricavi per molte imprese europee; ad esempio, Vestas ha ottenuto circa il 39% del suo fatturato totale proprio dagli Stati Uniti nel corso dell’anno passato. Altre società come Orsted ed EDP Renovaveis hanno visto crescere rispettivamente le loro azioni dello 0,3% e dell’1,8% dopo la notizia dell’approvazione della legge.
RWE è stata tra le aziende che hanno espresso ottimismo riguardo alla nuova legislatura; secondo quanto dichiarato dai vertici aziendali, “la proposta attuale non impatta sui nostri progetti già avviati ma offre sicurezza sugli investimenti futuri”. Anche RWE ha visto lievitare leggermente il valore delle proprie azioni dello 0,2%.
Restrizioni future sulle materie prime cinesi
Il disegno di legge noto come One Big Beautiful Bill Act introduce misure restrittive sull’utilizzo dei materiali provenienti dalla Cina nei settori energetico ed industriale. Le nuove normative richiedono che tutte le aziende coinvolte nella produzione o nello sviluppo di tecnologie verdi riducano progressivamente la dipendenza dai materiali cinesi.
Entro il prossimo anno entrerà in vigore una norma che impone alle fabbriche produttrici di batterie – ad esempio – di garantire che almeno il 60% dei materiali utilizzati non abbia alcun collegamento con forniture cinesi; questa soglia aumenterà fino all’85% entro il 2030. Tali requisiti si applicheranno anche ai progetti legati all’energia elettrica pulita e potrebbero influenzare significativamente i costi operativi e strategici per molte aziende impegnate nella transizione verso fonti energetiche sostenibili.
Queste disposizioni mirano a promuovere l’autosufficienza degli Stati Uniti nelle tecnologie verdi ma pongono sfide considerevoli alle imprese già consolidate sul mercato globale.