Biennale teatro 2025: Willem Dafoe presenta un festival che celebra la storia e il futuro della scena

La Biennale Teatro 2025, diretta da Willem Dafoe, celebra i cinquant’anni di innovazione teatrale con un omaggio al 1975 e presenta nuove generazioni di artisti attraverso produzioni contemporanee e incontri.
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La Biennale Teatro 2025, diretta da Willem Dafoe, si apre con un omaggio alla storica edizione del 1975, guidata da Luca Ronconi. Questo festival non solo celebra i cinquant’anni di innovazione teatrale, ma offre anche uno sguardo sulle nuove generazioni di artisti. Attraverso produzioni contemporanee e incontri pubblici, l’evento si propone di esplorare il legame tra passato e presente nel mondo del teatro.

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Un tributo alla Biennale del 1975

Willem Dafoe ha inaugurato il suo primo festival con una rievocazione della Biennale Teatro del 1975. Quell’edizione segnò una svolta significativa nel panorama teatrale italiano grazie alla direzione di Luca Ronconi. Artisti come Peter Brook e Jerzy Grotowski hanno contribuito a trasformare la concezione della scena, spostando l’attenzione dalla rappresentazione chiusa a un processo aperto che coinvolge prove e pratiche collettive. La manifestazione ha così gettato le basi per le generazioni future, continuando a stimolare riflessioni sul presente.

Con Venezia 75/25, Dafoe riporta in vita alcuni dei protagonisti dell’epoca attraverso nuove produzioni e performance innovative. L’intento è quello di riattivare i percorsi artistici avviati cinquant’anni fa e riflettere su come questi possano ancora influenzare la scena contemporanea.

Gli appuntamenti principali del festival

Il programma prevede una serie di eventi significativi che mettono in luce l’eredità dei grandi maestri del passato insieme alle opere degli artisti attuali. Eugenio Barba e Julia Varley presentano “Le nuvole di Amleto“, un’opera dell’Odin Teatret che affronta temi complessi come potere e tradimento attraverso una narrazione profonda.

Thomas Richards porta in prima europea “Inanna“, un lavoro che fonde voce, corpo e rito ispirandosi all’eredità lasciata da Grotowski dopo oltre trent’anni d’impegno creativo. Richard Schechner partecipa a una lectio magistralis dedicata al teatro degli anni ’70 insieme ad altri storici protagonisti dell’epoca.

Willem Dafoe collabora con Simonetta Solder per presentare “No title“, un esperimento performativo dedicato al pioniere americano Richard Foreman. Inoltre, il Wooster Group presenta “Symphony of Rats“, riallestito quarant’anni dopo la sua prima apparizione.

Il festival include anche materiali d’archivio visivi sonori per documentare quel periodo storico cruciale per il teatro italiano. Lo Spazio Cinema offre tre film significativi: “Dionysus in ’69” diretto da Schechner stesso; “Action” realizzato da Thomas Richards; infine “In principio era l’idea“, tratto dal Vangelo di Oxyrhincus messo in scena da Barba nel ’85.

Le opere dei maestri contemporanei

La sezione principale del festival è dedicata agli artisti contemporanei che continuano a portare avanti lo spirito innovativo delle passate edizioni della Biennale Teatro. Tra gli spettacoli più attesi c’è “I mangiatori di patate” creato dal regista Romeo Castellucci all’Isola del Lazzaretto Vecchio; Thomas Ostermeier presenta “Changes” scritto da Maja Zade in prima nazionale; Milo Rau porta “Die Seherin“, interpretato dall’acclamata Ursina Lardi.

Davide Iodice propone un Pinocchio non convenzionale interrogandosi su cosa significhi essere persona attraverso le performance di interpreti con diverse abilità cognitive. Questo progetto mira ad affrontare tematiche socialmente rilevanti attraverso uno sguardo inclusivo sul disagio umano urbano.

Gardi Hutter esplora il corpo comico nello spettacolo “Giovanna D’ArpPo“, mentre l’Istanbul Historical Turkish Music Ensemble esegue i rituali dei dervisci rotanti accompagnati dalla musica tradizionale turca creando uno spazio meditativo unico sul palco.

Bob Holman realizza due interventi vocali urbani volti ad esplorare la connessione tra poesia sonora ed esperienza quotidiana nella città moderna.

Uno sguardo verso le nuove generazioni artistiche

Il festival dedica particolare attenzione alle giovani promesse emergenti nel panorama teatrale internazionale sotto la direzione artistica di Willem Dafoe. Questa sezione mira a mettere in evidenza coloro che sperimentano nuovi linguaggi espressivi mescolando teatro con altre forme artistiche come musica o videoarte.

Evangelia Rantou presenta “Mountains“, frutto della collaborazione con Garage21, mentre Princess Bangura porta due opere toccanti: “Oedipus monologue” e “Great Apes of the West Coast“. Entrambe queste creazioni affrontano temi complessi legati al trauma personale utilizzando linguaggi corporei incisivi.

Yana Eva Thönnes debutta con lo spettacolo “Call me Paris“, mentre Anthony Nikolchev riscrive Dostoevskij nella sua opera intitolata “The Double” facendo riferimento ai tragici eventi recenti nella storia mondiale.

Infine, Industria Indipendente collabora nuovamente con Bob Holman per portare avanti “Talking Poetry / More Than Heart II” offrendo performance interattive ricche d’impatto emotivo tra suono testo presenza scenica.

Il progetto biennale College Teatro

Biennale College rappresenta l’iniziativa volta alla formazione delle nuove leve artistiche nell’ambito teatrale italiano ed internazionale offrendo opportunità concrete ai talentuosi registi, drammaturghi, attori e critici emergenti.

Per questa edizione sono previsti lavori innovativi dai vincitori dei bandi Regia Drammaturgia: Mariasole Brusa presenterà “Golem_e fango è il mondo“, mentre Jacopo Giacomoni porterà “Tacet” seguito dall’opera “Orge per George” scritta da Athos Mion.

Una collaborazione speciale coinvolgerà Antonio Latella assieme agli studenti dell’Accademia Silvio D’Amico creando saggi-spettacolo curati dai registi ospiti invitati durante quest’anno accademico arricchendo ulteriormente questo percorso formativo condiviso fra diverse generazioni artistiche presenti oggi sulla scena italiana.

Laboratori condotti dai grandi nomi citati precedentemente offriranno spunti preziosi sull’artisticità fisica vocale permettendo così agli studenti stessi d’interagire direttamente col patrimonio culturale vivente rappresentato dagli illustri ospiti presenti quest’anno al festival.

Spazio Cinema alla Biennale Teatro

Accanto alle numerose performance previste durante tutto il periodo festivo, sarà disponibile anche uno Spazio Cinema dove verranno proiettati film selezionati appositamente affinché possano dialogarci col tema centrale dello stesso evento annuale organizzato dalla Fondazione veneziana presieduta ora dall’attore Willem Dafoe fino al prossimo giugno venticinque.

L’appuntamento è fissato dal 31 maggio fino al 15 giugno 2025 presso vari luoghi iconici situati lungo tutta Venezia dove si svolgeranno eventi specializzati miranti sempre più verso quella fusione creativa tanto desiderabile fra diversi ambiti espressivi oggi giorno!

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