Dal 8 luglio 2025, le piccole e medie imprese italiane hanno la possibilità di richiedere il bonus fotovoltaico, un incentivo che copre fino al 50% dei costi per progetti di autoproduzione di energia elettrica tramite impianti solari fotovoltaici o minieolici. Questa iniziativa mira a stimolare gli investimenti nelle energie rinnovabili, consentendo alle aziende di ridurre la propria impronta ecologica e migliorare l’efficienza energetica.
Cosa prevede il bonus fotovoltaico per le aziende
Il bonus fotovoltaico è un contributo a fondo perduto regolato dal Decreto dell’11 novembre 2024. È progettato specificamente per agevolare gli investimenti delle PMI italiane nella produzione autonoma di energia attraverso impianti solari o minieolici. Le domande possono essere presentate dal 8 luglio al 30 settembre 2025, come stabilito nel Decreto del 30 giugno dello stesso anno.
Questo incentivo rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle PMI che desiderano investire in fonti energetiche sostenibili. L’obiettivo è non solo quello di abbattere i costi energetici ma anche quello di promuovere una cultura aziendale più attenta all’ambiente. Attraverso questo programma, le PMI possono accedere a risorse economiche significative che permettono loro non solo di installare nuovi impianti ma anche di modernizzare quelli esistenti.
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Le modalità operative sono state definite con attenzione, affinché le imprese possano trarre il massimo beneficio da questa opportunità. La scadenza fissata offre un ampio margine temporale per pianificare e realizzare i progetti necessari alla richiesta del bonus.
Come funziona il meccanismo del bonus
Il processo per ottenere il bonus è strutturato su una procedura a graduatoria: tutte le domande ricevute verranno valutate e classificate secondo criteri specificati nell’articolo 6 del Decreto del 14 marzo 2025. Tra questi criteri figurano la capacità addizionale nella produzione energetica, la sostenibilità dell’investimento e eventuali certificazioni ambientali in possesso dell’impresa richiedente.
Particolare attenzione sarà riservata alle imprese dotate di un rating di legalità o certificazione sulla parità di genere; queste ultime saranno premiate con priorità nel processo selettivo. Il finanziamento complessivo messo a disposizione ammonta a circa 320 milioni di euro, con una quota significativa pari al 40% riservata alle Regioni meridionali d’Italia.
Questa strategia si inserisce in un contesto più ampio volto alla transizione ecologica nazionale ed europea; pertanto l’assegnazione dei fondi avverrà tenendo conto della necessità urgente delle regioni meno sviluppate economicamente rispetto ad altre aree del Paese.
Quali sono le PMI destinatarie del bonus
Il bonus è rivolto esclusivamente a Piccole, Micro e Medie Imprese secondo quanto stabilito dal Decreto ministeriale datato 18 aprile 2005. In particolare:
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Medie imprese: devono avere meno di 250 dipendenti e rispettare uno dei seguenti requisiti: fatturato annuo fino a 50 milioni euro oppure bilancio totale fino a 43 milioni euro.
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Piccole imprese: devono avere meno di 50 dipendenti con fatturato annuo o bilancio totale non superiori ai 10 milioni euro.
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Microimprese: devono avere meno di 10 dipendenti con fatturato annuo o bilancio totale fino ai 2 milioni euro.
In aggiunta ai requisiti dimensionali sopra elencati, tutte queste categorie devono essere attive sul territorio nazionale ed iscritte nel Registro delle Imprese; inoltre, non possono trovarsi sotto procedure concorsuali né risultare morose nei pagamenti previdenziali o fiscali.
Settori esclusivi dal beneficio
Non tutti i settori economici potranno beneficiare del bonus fotovoltaico; infatti, sono escluse attività legate all’industria carbonifera così come quelle agricole e della pesca ad alta intensità energetica. Anche industrie caratterizzate da elevate emissioni di CO2 oppure impegnate nella produzione di veicoli inquinanti non saranno ammissibili al contributo previsto dalla normativa vigente in linea con le direttive europee sul sistema ETS .
Queste restrizioni mirano ad assicurarsi che gli incentivi siano utilizzati principalmente da aziende impegnate seriamente nella transizione verso pratiche più sostenibili ed ecologiche senza compromettere ulteriormente l’ambiente già fragile in cui operiamo oggi giorno.
Cosa spetta alle PMI beneficiarie
Le piccole medie imprese selezionate riceveranno un contributo variabile basato sulle dimensioni dell’impresa stessa oltre alla tipologia progettuale proposta:
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30% sarà riconosciuto ai progetti presentati dalle medie imprese oppure investimenti relativi a sistemi d’accumulo.
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40% andrà invece ai progetti presentati dalle microimprese o piccole realtà aziendali.
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Infine si potrà arrivare fino al 50% per quegli investimenti dedicati agli impianti o strumenti finalizzati alla diagnosi energetica degli edifici produttivi coinvolti nel progetto stesso.
Le spese considerate ammissibili dovranno oscillare tra 30 mila euro ed 1 milione, ulteriori dettagli sui quali potranno essere consultati nell’articolo 4 del Decreto 14 marzo 2025 che chiarisce ulteriormente ogni aspetto tecnico necessario.
Come presentare domanda
Per inoltrare la domanda è necessario utilizzare la piattaforma Invitalia disponibile dall’8 luglio al 30 settembre 2025. Sarà indispensabile disporre di un’identità digitale valida per compilare il modulo online seguendo attentamente tutte le indicazioni fornite incluso il completamento della firma digitale e un indirizzo PEC valido. È consigliabile leggere attentamente il manuale e scaricare eventuali allegati per garantire una corretta presentazione della richiesta.
Inoltre, può risultare utile esplorare l’alternativa bonus transizione energetica 5.0, la guida sugli incentivi disponibili per la promozione della transizione green insieme ai vari bonus attivi per imprese in quest’anno. Altre opzioni includono finanziamenti agevolati diversificati sugli assi per le assunzioni; per restare del tutto aggiornati sulle agevolazioni disponibili è possibile consultare la nostra pagina dedicata a questo tema cruciale.