Dal 13 giugno al 13 luglio 2025, Napoli ospiterà il Campania Teatro Festival, un’importante manifestazione culturale organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival. Sotto la direzione di Ruggero Cappuccio e con la presidenza di Alessandro Barbano, il festival giunge alla sua diciottesima edizione. Grazie al sostegno della Regione Campania, il programma si preannuncia ricco e variegato, con oltre 160 eventi in calendario. Di questi, ben 70 saranno prime nazionali e internazionali, affiancati da diverse co-produzioni che coinvolgeranno artisti locali e internazionali.
I luoghi del festival
Quest’anno sono sette i teatri principali che ospiteranno le rappresentazioni: Teatro Teder, Sala Assoli, Teatro Nuovo, Teatro Mercadante, Teatro Trianon, Teatro Sannazaro e Teatro Politeama. Oltre ai tradizionali spazi teatrali della città partenopea, il festival si estenderà anche a luoghi storici come il Palazzo Reale di Napoli. Non mancheranno nemmeno suggestivi scenari naturali e archeologici; tra questi spiccano il Teatro Grande degli Scavi di Pompei, l’Anfiteatro Romano di Benevento e il Fiordo di Furore. Questi contesti unici non solo arricchiranno l’esperienza degli spettatori ma offriranno anche uno sfondo straordinario per le performance artistiche.
Il tema dell’edizione: battiti per la pace
Il leitmotiv scelto per questa edizione è “Battiti per la Pace”. L’intento è chiaro: utilizzare l’arte come strumento fondamentale per promuovere dialogo e comprensione reciproca in un periodo storico caratterizzato da tensioni sociali ed economiche. Il teatro diventa così un veicolo potente per diffondere messaggi universali legati alla pace. Attraverso le opere presentate nel corso del mese sarà possibile riflettere su temi attuali come la solidarietà umana e l’importanza della comunità.
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Alcune cose da mettere in ordine: una riflessione sulla vita
Uno degli spettacoli più attesi è “Alcune cose da mettere in ordine”, che andrà in scena al Teatro Mercadante nei giorni 25 e 26 giugno. Ideato e diretto da Rubidori Manshfat con drammaturgia a cura di Roberta Dori Puddu ed Angela Dematté, lo spettacolo affronta tematiche profonde legate alla vecchiaia attraverso gli occhi della protagonista Anna.
La narrazione si sviluppa su tre piani temporali distinti: memoria , riflessione e paura . Anna rappresenta una figura fragile ma determinata nella sua ricerca interiore; Giacomo invece funge da guida nel labirinto dei ricordi passati che affollano la mente della donna.
Dopo anni trascorsi a lavorare nelle case di cura per anziani, Manshfat trae ispirazione dalle sue esperienze personali nel settore sanitario. La trama invita gli spettatori ad esplorare questioni esistenziali riguardanti tempo, identità e perdita. Attraverso i dialoghi intensi tra i personaggi emerge una profonda introspezione sul significato del vivere.
Anna ha superato i sessant’anni ed è costretta a confrontarsi con scelte passate mentre cerca risposte alle domande sulla propria esistenza. Ha viaggiato, amato, sognato; ora però deve fare i conti con rimpianti inevitabili. La storia si snoda tra momenti belli ma anche dolorosi; ogni parola pronunciata diventa occasione preziosa affinché possa riappropriarsi delle emozioni vissute.
L’opera invita tutti noi ad interrogarsi sull’essenza stessa dell’essere umano: cosa significa davvero sentirsi amati? Come possiamo affrontare paure legate all’invecchiamento? In questo viaggio interiore assistiamo ad una continua oscillazione fra realtà oggettiva e soggettiva; ciò rende “Alcune cose da mettere in ordine” uno spettacolo toccante capace d’incuriosire pubblico variegato.
Con queste premesse promettenti, ci aspettiamo quindi un’edizione memorabile del Campania Teatro Festival dove arte e cultura incontreranno sensibilità collettiva necessaria oggi più che mai.