Campi Flegrei: il presidente dell’Ingv parla di sismicità e rischi vulcanici

Fabio Florindo, presidente dell’INGV, esprime preoccupazioni per l’aumento della sismicità nei Campi Flegrei, evidenziando i rischi per la popolazione e le infrastrutture e la necessità di monitoraggio continuo.
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Fabio Florindo, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia , ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla situazione attuale nei Campi Flegrei. In un’intervista, ha discusso delle implicazioni della crescente attività sismica nella zona, evidenziando i potenziali rischi per la popolazione e le infrastrutture.

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Preoccupazioni sulla sismicità nei Campi Flegrei

Florindo ha sottolineato che la principale preoccupazione riguarda l’evoluzione della sismicità nell’area. La frequenza e l’intensità dei terremoti, anche se moderati, possono compromettere la sicurezza delle strutture urbane in località densamente popolate come Pozzuoli e il Rione Terra. La costante percezione di allerta tra i residenti è un aspetto critico da considerare. L’aumento della sismicità potrebbe portare a una maggiore vulnerabilità delle infrastrutture esistenti, rendendo necessaria una valutazione approfondita dello stato degli edifici.

La risposta strutturale del territorio urbano è fondamentale per garantire la sicurezza dei cittadini. Florindo ha evidenziato che eventi come quelli recenti non devono essere sottovalutati; ogni scossa può avere ripercussioni significative sul tessuto sociale ed economico della regione. È essenziale che le autorità locali collaborino con esperti per monitorare costantemente la situazione e implementare misure preventive.

Rischio di esplosioni freatiche

Un altro punto cruciale sollevato dal presidente dell’Ingv riguarda il rischio di esplosioni freatiche nella caldera dei Campi Flegrei. Questi fenomeni possono verificarsi quando l’acqua sotterranea entra in contatto con fluidi caldi, generando esplosioni improvvise. Zone come Pisciarelli sono considerate ad alto rischio a causa dell’intensa attività idrotermale presente.

Florindo ha spiegato che queste esplosioni non sono necessariamente collegate alla risalita del magma verso la superficie ma possono comunque causare danno localizzato significativo. Le manifestazioni freatiche variano notevolmente in termini di intensità; si va da fortissime emissioni fumaroliche fino a eruzioni più consistenti.

La vulnerabilità dell’area richiede un monitoraggio attento da parte degli esperti geologi per prevedere eventuali attività anomale nel sistema idrotermale locale.

Presenza di camere magmatiche

Le ricerche geofisiche hanno rivelato indizi sulla presenza di due camere magmatiche sotto i Campi Flegrei: una profonda circa 8 km e una più superficiale intorno ai 4 km. Questa configurazione complessa potrebbe spiegare il comportamento irregolare del vulcano stesso; mentre la camera profonda alimenta lentamente quella superiore tramite fluidi magmatico-gassosi, si genera pressione sufficiente a provocare eventi sismici.

Il sistema idrotermale è alimentato dalla migrazione dei gas disciolti attraverso fratture nel terreno verso aree superficiali come Solfatara e Pisciarelli dove avvengono manifestazioni visibili al pubblico generale. Monitoraggi continui sono fondamentali per comprendere meglio questi processi interni al vulcano ed evitare sorprese indesiderate nel futuro prossimo.

Analisi della recente scossa magnitudo 4.4

Il terremoto registrato recentemente con magnitudo 4.4 rappresenta uno degli eventi più significativi negli ultimi decenni all’interno della caldera flegrea ed è stato interpretato dagli esperti non come segno immediatamente preoccupante ma piuttosto come risultato naturale delle pressioni interne accumulate nella crosta terrestre locale.

Florindo chiarisce che questa scossa non deve essere vista isolatamente ma inserita in un contesto storico più ampio riguardante le deformazioni continue del suolo nell’area; microfratture potrebbero generarsi senza preavviso dando origine a eventi energetici maggiormente percepiti dalla popolazione circostante.

L’attuale crisi bradisismica iniziata nel 2005 presenta caratteristiche distintive rispetto alle precedenti situazioni simili avvenute negli anni ’70-’80: essa appare prolungata sia temporalmente sia in termini d’intensificazione energetica degli eventi stessi registrati negli ultimi anni.

Raccomandazioni ai cittadini

Florindo invita i residenti dei Campi Flegrei ad affrontare questa fase delicata con serenità ma anche consapevolezza riguardo ai possibili rischi associati alla loro vita quotidiana nelle zone vulnerabili agli effetti naturali legati all’attività vulcanica o sismica.

È fondamentale affidarsi solo a fonti ufficiali quali Ingv o Protezione Civile evitando notizie infondate o panico ingenerato da informazioni errate circolanti sui social media o altre piattaforme informatiche.

I cittadini dovrebbero partecipare attivamente alle esercitazioni previste dalle autorità locali familiarizzando con i piani d’emergenza comunali così da poter gestire eventuali situazioni critiche senza timori infondati legati all’ignoranza su cosa fare durante fenomeni naturali imprevisti.

Infine Florindo conclude ribadendo l’importanza di una corretta gestione territoriale affinché ci si possa preparare adeguatamente anche per futuri scenari emergenziali legati all’attività vulcanica nei Campi Flegrei.

Terremoto in Grecia avvertito anche in Italia

Nella notte scorsa si è verificato un terremoto magnitudo 5.9 in Grecia avvertito anche nelle regioni italiane tra cui Puglia, Calabria e Sicilia. Questo sisma è stato causato dall’attività tettonica nell’area dove la placca africana incontra quella eurasiatica creando condizioni favorevoli alla generazione frequente di fortissimi movimenti tellurici. La propagazione delle onde attraverso il Mar Ionio insieme ad una struttura geologica predisposta amplificano gli effetti rendendoli percettibili lontano dall’epicentro originario.

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