La donazione del proprio corpo per scopi scientifici e formativi è un tema ancora poco diffuso in Italia, ma sta guadagnando attenzione. Recentemente, si è tenuto un convegno a Milano che ha messo in luce l’importanza di questa pratica e il progresso normativo avvenuto negli ultimi anni. L’incontro ha visto la partecipazione di esperti del settore e rappresentanti dei centri italiani dedicati alla conservazione dei corpi per la ricerca.
La cultura della donazione post-mortem
Giorgio Pajardi, ordinario di Chirurgia Plastica all’Università degli Studi di Milano, sottolinea che una maggiore consapevolezza sull’importanza della donazione del corpo può aiutare a superare i timori e i tabù esistenti. Durante il convegno “Donazione di corpo post-mortem: quando la generosità si fa scienza”, organizzato dalla MultiMedica con il patrocinio dell’Università Statale di Milano e della Società Italiana di Anatomia e Istologia , sono stati presentati i risultati ottenuti grazie alla Legge 10/2020, nota come Legge Sileri.
Questa legge ha introdotto requisiti chiari per la donazione post mortem, facilitando così l’accesso a corsi formativi basati su dissezioni anatomiche. Negli ultimi tre anni sono state donate oltre 50 salme ai centri italiani specializzati. Pajardi evidenzia un incremento significativo delle manifestazioni d’interesse: da sei nel periodo 2020-2024 a ben sedici nei primi sei mesi del 2025.
Leggi anche:
Campagne informative per sensibilizzare
Per promuovere ulteriormente questa pratica altruistica, è stata avviata una campagna nazionale chiamata “Da parte mia”, finanziata dal Ministero della Salute e coordinata dalla Regione Emilia Romagna insieme all’Università di Bologna. Questa iniziativa mira ad informare il pubblico sui benefici della donazione corporea sia dal punto di vista etico che scientifico.
Pajardi afferma che “donare il corpo alla scienza è un atto nobile” che può avere un impatto duraturo sulla formazione dei medici futuri. Grazie alle nuove normative, gli studenti possono ora apprendere tecniche chirurgiche avanzate senza dover ricorrere all’estero o acquistare cadaveri sul mercato privato.
Un cambiamento epocale nella formazione medica
La Legge Sileri rappresenta una svolta fondamentale nel panorama sanitario italiano; prima della sua introduzione era difficile ottenere accesso ai corpi necessari per le pratiche didattiche. Pierpaolo Sileri, promotore della legge ed ex Vice Ministro della Salute, spiega come questo cambiamento permetta ai giovani professionisti non solo di apprendere le basi dell’anatomia ma anche tecniche innovative attraverso simulazioni pratiche.
Il processo prevede analisi dettagliate sui corpi ricevuti dai centri specializzati; ogni cadavere può essere utilizzato fino a tre volte prima di essere restituito alla famiglia dopo aver completato gli studi richiesti. Le spese funerarie vengono coperte dai centri stessi, alleviando così ulteriormente le famiglie coinvolte nella donazione.
Sfide legali e morali da affrontare
Nonostante i progressi fatti finora, ci sono ancora questioni delicate da risolvere riguardo alle normative vigenti; ad esempio, l’attuale legislatura esclude dalla possibilità di dono coloro che decidono volontariamente per il suicidio. Questo aspetto solleva interrogativi etici significativi su come viene percepita la vita umana anche dopo la morte.
Durante l’incontro milanese è emersa anche l’esigenza tra i vari centri presenti sul territorio nazionale di unirsi in uno sforzo comune per affrontare queste problematiche legali ed operative, condividendo buone pratiche tra loro.
Il valore educativo delle iniziative culturali
Lucia Manzoli dell’Università di Bologna sottolinea quanto sia importante educare le persone riguardo al significato profondo dietro al gesto altruistico della donazione corporea attraverso opere artistiche come graphic novel o progetti scolastici mirati ad aumentare la consapevolezza sociale su temi delicati quali questo.
L’obiettivo finale rimane quello di incoraggiare più individui a considerare seriamente questa scelta, contribuendo così al progresso medico futuro mentre si lavora attivamente contro pregiudizi storici radicati nella società italiana contemporanea.