Il prezzo di Bitcoin ha mostrato una notevole volatilità nelle ultime 48 ore, oscillando tra i 106.500$ e i 105.500$. Questo movimento è stato influenzato da fattori economici e sociali, in particolare le aspettative legate al Dollar Index e la situazione politica negli Stati Uniti.
Prezzo di Bitcoin e il contesto delle borse
Nella giornata di ieri, il valore di Bitcoin ha raggiunto un picco temporaneo a 106.500$, per poi stabilizzarsi intorno ai 105.500$. Durante il weekend, quando le borse tradizionali sono chiuse, il prezzo tende a muoversi meno intensamente; tuttavia, ieri si è registrato un aumento significativo nonostante fosse domenica. Questo potrebbe essere attribuito all’anticipazione della riapertura del Dollar Index dopo il fine settimana.
In genere, durante i weekend gli scambi su Bitcoin sono più limitati poiché l’attività dei mercati tradizionali influisce sul suo andamento attraverso ETF e altri strumenti finanziari collegati al dollaro americano. Sabato scorso, mentre le borse erano inattive, Bitcoin si trovava attorno ai 105.000$, ma la ripresa dei prezzi nel giorno successivo suggerisce che gli investitori stessero già scontando una possibile flessione del Dollar Index.
Leggi anche:
Le aspettative riguardo alla performance futura del DXY hanno quindi giocato un ruolo cruciale nella recente dinamica dei prezzi delle criptovalute.
Le dinamiche sottostanti al prezzo di Bitcoin
Due principali fattori influenzano l’andamento del prezzo di Bitcoin: la correlazione inversa con il Dollar Index nel medio periodo e la situazione socio-politica negli Stati Uniti.
Negli ultimi giorni si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine a Los Angeles che hanno attirato l’attenzione nazionale. Questi eventi hanno portato a speculazioni sui possibili effetti negativi sull’economia americana; in particolare c’è stata preoccupazione per una potenziale caduta significativa del Dollar Index all’apertura dei mercati lunedì mattina.
Tuttavia, gli scontri non hanno avuto conseguenze gravi come inizialmente temuto; infatti si trattava principalmente di episodi isolati piuttosto che manifestazioni diffuse in tutta la città. La reazione mediatica è stata mitigata anche dall’intervento della vicepresidente Kamala Harris su X , dove ha espresso preoccupazione per possibili escalation ma ha anche sostenuto pacificamente le proteste.
Quando i mercati tradizionali hanno riaperto oggi, il Dollar Index è effettivamente sceso ma non quanto previsto dagli investitori crypto; questo potrebbe aver generato sentiment negativo tra coloro che avevano anticipato un calo più marcato dell’indice valutario.
Lateralizzazione del mercato delle criptovalute
Analizzando ulteriormente l’andamento settimanale precedente alla recente fluttuazione dei prezzi, emerge una fase di lateralizzazione per Bitcoin compresa tra i 103.000$ e i 106.000$. Nonostante ci siano stati momenti in cui BTC è sceso sotto i 101.000$, questi ribassi sono stati temporanei ed immediatamente recuperati dai trader sul mercato.
Nel frattempo, il Dollar Index ha mantenuto una certa stabilità attorno ai valori vicini ai 99 punti senza movimenti decisivi verso l’alto o verso il basso nell’ultima settimana. Gli analisti rimangono divisi sulle prospettive future: alcuni prevedono uno sforamento verso livelli inferiori mentre altri vedono possibilità per risalite significative nei prossimi giorni o settimane.
Questa fase laterale prolungata sembra indicare un equilibrio precario nel mercato crypto; molti esperti ritengono che sia solo questione di tempo prima che ci sia un nuovo impulso significativo nei prezzi sia verso l’alto che verso il basso.
Situazione economica degli Stati Uniti
La chiave per comprendere meglio le fluttuazioni recenti nel settore crypto risiede nella condizione economica degli Stati Uniti d’America. Un indicatore cruciale da monitorare è rappresentato dal tasso d’interesse sui bond governativi americani a dieci anni , attualmente stabile intorno al 4,5%. Questo valore riflette cambiamenti significativi rispetto agli standard storici: ad esempio era sceso fino al 4% all’inizio dello scorso aprile prima della brusca impennata avvenuta poco dopo.
Negli anni precedenti al settembre scorso questo tasso aveva raramente superato la soglia del 3% ma dalla fine dello stesso anno ha iniziato ad aumentare rapidamente fino quasi a toccare quota cinque percento. Questo incremento era stato originariamente causato dall’aumento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve americana; sorprendentemente però ora assistiamo ad un aumento continuo anche dopo decisioni volte ad abbassare tali tassi dal settembre dell’anno passato.
Questa situazione sta causando fughe massicce dai mercati statunitensi con conseguente indebolimento della valuta locale ed abbassamento generale dell’indice valutario DXY insieme ad apprezzamenti relativi su asset come Bitcoin ed altre criptovalute emergenti sul panorama globale.