Durante il recente premier time alla Camera, Giorgia Meloni ha affrontato le critiche dell’opposizione con un atteggiamento composto, nonostante l’assenza prolungata dalla scena politica. Il dibattito, che ha visto protagonisti diversi esponenti dell’opposizione, si è sviluppato in un clima teso ma senza grandi sorprese. La premier ha mantenuto la calma anche di fronte a provocazioni e attacchi diretti.
L’inizio del dibattito e le prime polemiche
Il confronto è iniziato con Marco Grimaldi del gruppo Avs che ha cercato di mettere in difficoltà la presidente del Consiglio sul tema di Gaza. Nonostante le domande incisive da parte di Angelo Bonelli, Meloni ha risposto senza mostrarsi particolarmente scossa. Quando Bonelli l’ha incalzata sui suoi gesti durante il dibattito, la premier si è limitata a fare spallucce e a dichiarare: “Non faccio nessun gesto”. Accanto a lei c’erano i ministri del governo, ma non i vice Tajani e Salvini.
L’atmosfera si è scaldata quando l’opposizione ha cominciato a manifestare il proprio disappunto nei confronti della Meloni. Il primo ‘buuu’ è arrivato quando la presidente del Consiglio ha affermato: “Ora parlo da madre”, una frase che non è stata ben accolta dai banchi avversari. Tuttavia, Meloni non si è lasciata intimidire ed ha continuato il suo intervento dicendo: “Allora parlo da presidente del Consiglio…”.
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Un episodio inatteso in aula
Un momento sorprendente durante il dibattito si è verificato quando Riccardo Magi di +Europa si è presentato in aula per protestare contro l’impossibilità di presentare una sua interpellanza. Magi ha cercato di avvicinarsi ai banchi del governo per rivolgere delle accuse alla premier riguardo al silenziamento dei referendum nel 2016 e nel 2022. La reazione della Meloni all’accaduto era visibilmente divertita mentre seguiva gli assistenti parlamentari portare via Magi dall’aula.
La calma dopo questo episodio però non durava a lungo; Maria Elena Boschi interveniva successivamente accusando direttamente la presidente del Consiglio dicendo: “Glielo dico da donna: lei non è all’altezza!”. Questo attacco riceveva applausi dai deputati di Italia Viva e dal Partito Democratico , ma ancora una volta Meloni restava impassibile.
Lo scontro finale tra Elly Schlein e Giorgia Meloni
Il culmine della discussione giungeva con lo scontro tra Elly Schlein, segretaria del Pd, e Giorgia Meloni. Schlein partiva forte parlando delle problematiche legate alla Sanità pubblica italiana ed evidenziando le lunghe liste d’attesa per visite mediche specialistiche. In risposta alle accuse sui presunti tagli alla Sanità operati dal governo, la premier alzava il tono affermando che quelle erano solo “propaganda” mentre i deputati dem esprimevano dissenso con fischi.
Questo confronto segnava un cambiamento nell’atteggiamento della premier; infatti quando Schlein accusava apertamente il governo dei tagli ai servizi sanitari essenziali, Meloni abbandonava momentaneamente il suo contegno controllatissimo fino ad allora per reagire energicamente agitando l’indice verso l’opposizione dicendo ripetutamente: “Non è vero! È una bugia!”.
Questa escalation finale rappresenta uno dei pochi momenti realmente vivaci all’interno dell’intero dibattito che aveva visto prevalere fino ad allora toni più pacati da parte della presidente del Consiglio.