La premier italiana Giorgia Meloni è attesa oggi a Villa Pamphili per un incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Questo quarto vertice tra Italia e Turchia si svolgerà a partire dalle 11.30 e prevede la firma di oltre dieci intese commerciali, mirate a rafforzare una partnership economica in espansione. La discussione toccherà anche temi cruciali come la crisi in Medio Oriente e l’aggressione russa in Ucraina.
Il nodo ucraino
L’incontro tra Meloni ed Erdoğan era inizialmente programmato per metà aprile, ma è stato rinviato per consentire alla premier di partecipare a un bilaterale con Donald Trump a Washington. Uno dei temi principali del vertice sarà la crisi ucraina, soprattutto alla luce delle recenti aperture verso un possibile cessate il fuoco mediate dalla Santa Sede. La Turchia potrebbe giocare un ruolo chiave nel processo di pace, grazie al suo status all’interno della NATO e alle sue relazioni sia con Mosca che con Kiev.
Ankara possiede il secondo esercito più grande della NATO, rendendola una risorsa strategica per le capitali europee che cercano stabilità nella regione. La posizione della Turchia potrebbe essere determinante nel facilitare dialoghi tra le parti coinvolte nel conflitto ucraino.
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Il pragmatismo di Ankara
La Turchia ha mantenuto aperti i canali diplomatici sia con Vladimir Putin che con Volodymyr Zelensky, dimostrando una capacità unica di mediazione. Questo approccio pragmatico ha permesso ad Erdoğan di ottenere risultati significativi come l’accordo sul grano attraverso le rotte del Mar Nero. Inoltre, Istanbul ha ospitato colloqui cruciali tra Russia e Stati Uniti.
Ankara ha cercato di bilanciare i suoi interessi nazionali mantenendo una posizione neutrale nei confronti del conflitto russo-ucraino; da un lato supporta l’integrità territoriale dell’Ucraina offrendo droni e componentistica militare; dall’altro continua ad intensificare gli scambi commerciali con Mosca senza imporre sanzioni.
Con il cambio dell’amministrazione statunitense sotto Trump, la Turchia si trova ora in una posizione favorevole per influenzare gli sviluppi futuri nella regione europea orientale. Per Bruxelles, Erdoğan rappresenta un interlocutore complesso ma necessario soprattutto riguardo alla gestione dei flussi migratori provenienti dalla Libia.
Gli affari
Il vertice odierno non riguarda solo questioni politiche o diplomatiche; ci sono anche importanti interessi economici in gioco. Negli ultimi anni l’interscambio commerciale tra Italia e Turchia è aumentato significativamente fino a raggiungere 32,2 miliardi di dollari nel 2024. L’Italia si conferma come primo partner commerciale della Turchia nell’area mediterranea e secondo partner europeo dopo Germania.
Le intese previste durante questo incontro includono settori strategici come energia, difesa ed infrastrutture oltre ai trasporti; spicca anche la proposta d’organizzazione comune degli Europei di calcio del 2032 fra i due Paesi. Al Business Forum previsto nel pomeriggio presso l’Hotel Parco dei Principi parteciperanno oltre 500 aziende italiane e turche già pronte ad avviare incontri business-to-business volti alla creazione di nuovi accordi commerciali e collaborazioni future.
Tra le aziende coinvolte figurano nomine importanti come Leonardo S.p.A., Sparkle ed enti pubblicitari italiani quali Confindustria Assafrica & Mediterraneo insieme a Sace ed Cdp . Queste iniziative evidenziano non solo l’importanza delle relazioni bilaterali ma anche il potenziale sviluppo futuro delle stesse.
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