Friedrich Merz, il cancelliere tedesco, sta delineando una strategia di alleanze che esclude in gran parte l’Italia. Nonostante un incontro imminente con la premier Giorgia Meloni, il rapporto tra Berlino e Roma appare marginale. Questo approccio riflette pregiudizi storici e una visione limitata del ruolo dell’Italia nell’integrazione europea.
Le dichiarazioni di Merz al Körber Global Leaders Dialogue
Un mese prima delle elezioni, Friedrich Merz ha partecipato al Körber Global Leaders Dialogue, un evento organizzato dalla fondazione Körber che promuove valori europeisti. Durante il suo intervento ha sottolineato la necessità di un cambiamento strategico per Germania ed Europa a seguito della rottura epocale causata dall’invasione dell’Ucraina. Ha indicato alcune partnership chiave: quella con gli Stati Uniti nonostante le difficoltà legate alla presidenza Trump; quella con la Francia, considerata fondamentale per l’integrazione europea e la difesa; infine quella con la Polonia, dove è previsto un Trattato di Amicizia nel 2026 per rafforzare i legami bilaterali.
Merz ha menzionato anche i Paesi baltici e altre nazioni dell’Est europeo come partner strategici nella nuova configurazione geopolitica. Tuttavia, l’assenza dell’Italia da questo elenco è stata evidente sia allora che oggi. Anche dopo aver assunto ufficialmente il ruolo di Cancelliere della Germania, Merz non ha mai considerato Roma come uno dei partner principali in ambito europeo o politico.
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Sabato prossimo si svolgerà finalmente un incontro tra Merz e Meloni durante l’intronizzazione del nuovo Papa Leone XIV. Tuttavia, questa occasione non rappresenta una visita ufficiale programmata ma piuttosto un evento cerimoniale che evidenzia come il rapporto tra Italia e Germania sia visto come secondario da Berlino.
La formazione politica di Merz e le sue influenze
Friedrich Merz proviene da un contesto politico in cui l’europeismo è principalmente concepito attraverso l’asse franco-tedesco. Secondo Josef Janning del Consiglio tedesco per la politica estera , esiste ancora nella società tedesca una percezione negativa nei confronti dell’Italia: viene vista come un partner poco affidabile che chiede più all’Europa rispetto a quanto contribuisca realmente.
Nonostante ciò, ci sono molte aree in cui Italia e Germania condividono interessi comuni: dalla competitività industriale alla gestione della crisi migratoria fino alla difesa comune. Janning osserva che attualmente la priorità principale di Merz riguarda soprattutto il fianco orientale europeo; pertanto non considera rilevante coinvolgere Roma nelle sue strategie politiche ed economiche.
Inoltre si nota una differenza nell’approccio al riarmo: mentre l’Italia spinge per maggiori investimenti europei nel settore della difesa, Merkel aveva adottato politiche più integrate attraverso le istituzioni europee stesse. La nuova strategia proposta da Merz sembra invece puntare su coalizioni bilaterali piuttosto che su decisioni centralizzate a Bruxelles.
Le sfide future nei rapporti italo-tedeschi
L’approccio scelto dal cancelliere potrebbe portarlo a dover affrontare questioni cruciali riguardanti anche il ruolo dell’Italia nelle dinamiche europee future. Tematiche quali sicurezza comune ed energia richiederanno necessariamente discussioni approfondite tra i due paesi poiché entrambi hanno industrie fortemente interconnesse sul piano energetico, oltre ad affrontare sfide simili sul fronte migratorio.
Merz dovrà quindi riconoscere formalmente l’importanza italiana se desidera costruire alleanze efficaci all’interno dello scenario europeo attuale; senza questo riconoscimento sarà difficile raggiungere obiettivi comuni significativi nel contesto internazionale odierno.
Esiste già un piano d’azione strategica firmato nel 2023 fra Italia e Germania ma molti degli impegni presi sono rimasti parzialmente disattesi fino ad ora. Concludendo questa analisi si può affermare che, sebbene vi siano ostacoli storici da superare nei rapporti bilaterali fra Berlino e Roma, ci sono anche opportunità concrete su cui lavorare insieme in futuro.