Innovativa ricerca sull’ascolto musicale per persone sorde: il tatto come nuovo strumento riabilitativo

Uno studio dell’Università di Trento e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona presenta un giubbotto aptico che migliora l’esperienza musicale delle persone sorde attraverso stimoli tattili, aprendo nuove prospettive riabilitative.
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Uno studio condotto dall’Università di Trento e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona ha esplorato l’impatto del tacto sull’esperienza musicale delle persone sorde dotate di impianto cocleare. Pubblicato sulla rivista Scientific Reports, questo lavoro presenta un software innovativo che trasforma la musica in stimoli tattili, utilizzando un giubbotto aptico. I risultati suggeriscono nuove possibilità per la riabilitazione dei deficit uditivi.

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Il progetto e la tecnologia utilizzata

Il team di ricerca, guidato dal professor Luca Turchet, ha sviluppato un giubbotto aptico in grado di trasmettere vibrazioni associate alla musica. Questo dispositivo è dotato di motori che producono stimoli vibrotattili sincronizzati con le frequenze musicali. L’obiettivo principale era migliorare l’esperienza d’ascolto delle persone con impianti cocleari, consentendo loro non solo di “ascoltare” la musica attraverso il suono ma anche attraverso il corpo.

La ricerca si è concentrata su 24 pazienti sordi, i quali hanno partecipato a sessioni in cui hanno indossato il giubbotto mentre ascoltavano brani musicali. Durante queste sessioni sono stati effettuati test audiometrici per valutare le capacità uditive dei partecipanti sia prima che dopo l’esposizione agli stimoli tattili. L’approccio multidisciplinare del team ha combinato competenze ingegneristiche e mediche per affrontare questa sfida innovativa.

Risultati significativi dello studio

I risultati emersi dallo studio sono stati promettenti: i pazienti hanno mostrato un miglioramento significativo nelle loro prestazioni audiometriche dopo aver sperimentato la musica tramite vibrazioni tattili. In particolare, è stato osservato che l’aggiunta del senso del tatto durante l’ascolto della musica ha contribuito a una maggiore capacità nel percepire e distinguere suoni e parole.

Questa scoperta potrebbe avere implicazioni importanti nella progettazione futura delle terapie riabilitative per chi utilizza impianti cocleari o altri dispositivi acustici. La fatica associata all’ascoltare solo tramite udito sembra ridursi quando si integra anche il tatto nell’esperienza musicale.

Un campo emergente: l’aptica musicale

L’aptica musicale rappresenta un settore emergente della ricerca scientifica che studia come le sensazioni tattili possano arricchire l’esperienza dell’ascoltatore. Il professor Turchet sottolinea come questo legame tra emozioni e caratteristiche musicali sia stato oggetto di studi precedenti nella psicologia; tuttavia, c’è ancora molto da scoprire riguardo all’interazione tra emozioni suscitate dalla musica e gli stimoli vibrotattili.

Inoltre, Turchet sta estendendo questa linea di ricerca al metaverso creando strumenti musicalmente interattivi collegati a dispositivi aptici indossabili dai musicisti o dal pubblico stesso durante performance live o virtualizzate. Questa integrazione mira ad amplificare ulteriormente le esperienze sensoriali degli utenti coinvolti nell’ascolto della musica.

Prospettive future nella riabilitazione uditiva

Le prospettive aperte da questo studio sono molteplici: se confermato da ulteriori ricerche longitudinalmente progettate, potrebbe essere possibile sviluppare tecniche riabilitative innovative basate sull’uso regolare dell’audio-tatto nel quotidiano delle persone con deficit uditivi. Le evidenze raccolte suggeriscono che tale approccio non solo migliora le prestazioni audiometriche ma può anche influenzare positivamente le reazioni emotive degli individui coinvolti nell’esperienza sonora.

Il professor Turchet conclude affermando che sarà fondamentale continuare a investigare se una esposizione costante alla musica audio-tattile possa portare a miglioramenti duraturi nelle abilità percettive degli utenti con impianti cocleari o altre forme di sordità.

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