L’Integrazione Film Festival 2025 si apre a Bergamo martedì 13 maggio, con un programma ricco di eventi e proiezioni. La manifestazione, giunta alla sua diciannovesima edizione, si concentra su temi di identità, inclusione e intercultura. Fino al 17 maggio, il festival offrirà una piattaforma per esplorare le sfide e le opportunità dell’incontro tra diverse culture attraverso il linguaggio del cinema.
L’apertura del festival: Dahomey di Mati Diop
Il festival prende il via con la proiezione di “Dahomey“, film diretto da Mati Diop e vincitore dell’Orso d’Oro come miglior film alla Berlinale 2024. Questo lungometraggio rappresenta un’importante apertura per l’IFF, che quest’anno avrà luogo all’Auditorium CULT! Diffusione Culturale in Piazza della Libertà e per la prima volta anche al Donizetti Studio. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.
La scelta di “Dahomey” come film inaugurale sottolinea l’impegno del festival nel presentare opere che affrontano tematiche attuali legate all’identità culturale. La regista Mati Diop ha già dimostrato il suo talento nel raccontare storie complesse che parlano della condizione umana in contesti diversi. Il film promette quindi di essere un punto focale nella programmazione dell’IFF.
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Novità della 19esima edizione
Quest’anno l’IFF introduce diverse novità significative. Una delle più rilevanti è una sezione fuori concorso dedicata ai film accessibili alle persone con disabilità sensoriali, un passo importante verso l’inclusività totale del festival. Inoltre, sono previsti eventi collaterali d’eccellenza che arricchiranno ulteriormente l’esperienza dei partecipanti.
La direzione artistica è stata affidata a Daphne Di Cinto, sceneggiatrice e attrice nota anche per il suo ruolo nella serie “Bridgerton“. La sua esperienza internazionale nel settore cinematografico porterà nuove prospettive al festival. Già premiata per il cortometraggio “Il Moro“, Daphne intende utilizzare questa piattaforma per promuovere una rappresentazione più autentica delle diversità culturali.
Il tema centrale: intersezionalità
Il concetto chiave scelto da Daphne Di Cinto per questa edizione è quello di intersezionalità. Questo termine ha origini matematiche ma si è evoluto fino a diventare uno strumento analitico utile nello studio delle dinamiche sociali contemporanee. Durante il festival verranno presentati film provenienti da tutto il mondo che esploreranno questo tema cruciale.
L’intersezionalità invita a riflettere sui punti in comune tra esperienze diverse: aspirazioni condivise, paure comuni e desideri simili possono emergere anche da contesti molto differenti tra loro. Questa visione amplia la comprensione della diversità nelle sue molteplici forme – dal genere alla disabilità fino all’appartenenza culturale – creando uno spazio dove superare barriere sociali diventa possibile.
Attraverso i lavori selezionati quest’anno, l’IFF mira non solo ad intrattenere ma anche ad educare gli spettatori su questioni fondamentali riguardanti l’identità umana nell’attuale panorama globale complesso.