La premier Giorgia Meloni ha costruito nel tempo un legame significativo con la Chiesa cattolica, che si è rivelato cruciale per la sua identità politica. Nonostante non provenga da movimenti ecclesiastici e non abbia mai fatto della religione il fulcro della sua carriera, Meloni ha saputo integrare i valori cattolici nella sua agenda politica, ponendo l’accento sulla famiglia e sulla tradizione. Questo rapporto, pur essendo caratterizzato da divergenze su temi come l’accoglienza dei migranti, ha trovato punti di contatto significativi.
Il legame personale con Papa Francesco
All’inizio del suo mandato, Meloni ha avuto numerosi incontri con Papa Francesco. In una recente intervista al Tg1, ha sottolineato che il loro rapporto andava oltre le formalità istituzionali: “Io e il Papa avevamo un rapporto molto più assiduo di quanto si vedesse”. La premier ha descritto Bergoglio come una figura capace di offrire conforto nei momenti difficili. Questo scambio personale è stato evidenziato anche dopo la scomparsa del Pontefice, quando Meloni ha espresso gratitudine per l’amicizia e i consigli ricevuti.
Nonostante le differenze ideologiche tra i due – Bergoglio è noto per il suo approccio inclusivo verso i migranti mentre Fratelli d’Italia adotta una posizione più identitaria – entrambi hanno dimostrato abilità nel mantenere un dialogo costruttivo. Il Pontefice non ha mai attaccato direttamente il governo italiano; allo stesso modo, Meloni si è concentrata sui temi condivisi come la lotta alla povertà e l’importanza della famiglia.
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Temi comuni tra governo italiano e Vaticano
Un esempio emblematico dell’alleanza strategica tra Meloni e Bergoglio è emerso durante il G7 in cui il Pontefice intervenne su questioni relative all’intelligenza artificiale . Con parole forti, Bergoglio invitò i leader mondiali a garantire che l’uso dell’IA fosse regolamentato eticamente per prevenire nuove disuguaglianze sociali. Questa posizione si allinea con gli obiettivi di Meloni di posizionare l’Italia come guida nelle sfide globali legate alla tecnologia.
Il racconto politico della premier ruota attorno a questa alleanza valoriale con la Chiesa cattolica. Anche se non ci sono stati rapporti diretti con pensatori influenti del passato come Benedetto XVI o Giovanni Paolo II, Meloni richiama frequentemente temi cari al pontificato ratzingeriano: difesa delle radici cristiane d’Europa ed opposizione alla secolarizzazione forzata.
Un nuovo capitolo sotto Papa Leone XIV
Con l’arrivo del nuovo pontefice Leone XIV si apre una fase nuova nella relazione fra Italia e Vaticano. Durante il primo discorso pubblico del nuovo pontefice sono emersi argomenti rilevanti per la premier italiana come quello della pace globale. Questo approccio rappresenta un’opportunità concreta per collaborare su questioni internazionali critiche.
Leone XIV sembra disposto a ospitare negoziati diplomatici presso Santa Sede riguardanti conflitti globali; iniziativa accolta favorevolmente da Meloni che sta già lavorando affinché ciò avvenga concretamente nei prossimi mesi. L’Italia potrebbe così assumere un ruolo centrale nello scenario geopolitico internazionale grazie a questo rinnovamento dei rapporti bilaterali.
Inoltre, sia Leone XIV che Meloni stanno esplorando insieme tematiche relative all’intelligenza artificiale secondo principi etici condivisi; questo dialogo riflette continuità rispetto agli insegnamenti precedenti di Francesco ma introduce anche nuove prospettive pragmatiche attraverso figure chiave come Prevost.
Questa sinergia potrebbe trasformarsi in uno strumento potente nell’affrontare le sfide contemporanee sia sul piano politico sia sociale; collegando le problematiche moderne alle radici storiche delineate dalla Rerum Novarum di Papa Leone XIII nel 1891 riguardo alle questioni sociali fondamentali.