Il 1° ottobre 1994, la vita della famiglia Green cambiò per sempre a causa di un tragico evento che ha segnato non solo la loro esistenza, ma anche la cultura della donazione degli organi in Italia. Oggi, a distanza di oltre trent’anni dalla morte del piccolo Nicholas, Rai 2 trasmette il documentario “Effetto Nicholas”, che esplora l’importanza della scelta dei genitori Reginald e Maggie Green di donare gli organi del figlio. Questo gesto ha avuto un impatto significativo sul sistema dei trapianti nel nostro Paese.
La tragedia di Nicholas Green
Nicholas Green era un bambino americano di sette anni quando fu colpito mortalmente da un proiettile mentre viaggiava con i suoi genitori lungo l’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. L’incidente avvenne in una calda giornata d’ottobre durante una vacanza diretta verso Sicilia. I colpi furono sparati da membri della ‘Ndrangheta, che scambiarono l’auto dei Green per quella di un gioielliere locale. Dopo essere stato ricoverato presso il Policlinico di Messina, il piccolo morì pochi giorni dopo a causa delle gravi ferite riportate.
La decisione presa dai genitori Reginald e Maggie dopo la morte del figlio è stata straordinaria: hanno autorizzato la donazione degli organi. Questa scelta non solo ha salvato sette vite – tra cui tre adolescenti e due adulti – ma ha anche ridato la vista a due persone grazie al trapianto delle cornee. Il gesto è stato ribattezzato “Effetto Nicholas” ed è diventato simbolo dell’importanza della donazione degli organi in Italia.
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Dopo questo tragico evento, le statistiche sui trapianti nel Paese hanno mostrato segni significativi: nel giro di un anno dalla morte del bambino, le donazioni aumentarono del 25%. Nei dieci anni successivi, il numero totale delle donazioni triplicò rispetto ai dati precedenti alla tragedia.
L’impegno attuale dei genitori
Oggi Reginald e Maggie Green continuano ad essere attivamente coinvolti nella sensibilizzazione riguardo alla donazione degli organi. Reginald ha ora 94 anni ed è ex giornalista e scrittore; sua moglie Maggie ha circa 64 anni ed entrambi sono orgogliosi dei loro altri tre figli: Eleanor e i gemelli Laura e Martin, nati venti mesi dopo la perdita del piccolo Nicholas.
In diverse interviste pubbliche, Reginald ha sottolineato come l'”Effetto Nicholas” abbia trasformato radicalmente il panorama delle donazioni in Italia, rendendola uno dei Paesi leader nei trapianti a livello europeo e mondiale. Ha affermato che “Nicholas non ha salvato solo i sette riceventi originali; migliaia sono state le vite cambiate grazie al suo dono”.
Reginald continua a viaggiare per tutto il mondo per parlare dell’importanza della donazione degli organi attraverso conferenze ed eventi pubblicitari legati al tema. Ha scritto anche un libro sull’esperienza vissuta dalla famiglia dal titolo “Il dono di Nicholas”, da cui è stato tratto anche un film visto da oltre cento milioni di persone.
L’attività instancabile della coppia serve non solo come tributo alla memoria del loro amato figlio ma anche come fonte d’ispirazione per molte famiglie che si trovano ad affrontare situazioni simili o considerano la possibilità della donazione post-mortem come atto d’amore verso gli altri.
Il documentario ‘Effetto Nicholas’
Il documentario “Effetto Nicholas”, trasmesso su Rai 2 venerdì sera scorso , rappresenta una riflessione profonda su quanto accaduto più di trenta anni fa ma soprattutto sull’eredità lasciata dalla famiglia Green attraverso le loro azioni altruistiche. Attraverso testimonianze dirette e ricostruzioni storiche dettagliate, viene messa in luce non soltanto la tragedia personale vissuta dai genitori ma anche i cambiamenti sociali avvenuti intorno al tema delicatissimo della salute pubblica legata ai trapianti d’organi.
Questo progetto cinematografico si propone quindi sia come commemorazione sia come strumento educativo volto ad aumentare ulteriormente consapevolezza sulla necessità vitale delle pratiche donate agli ospedali italiani oggi più che mai necessari per salvare vite umane ogni giorno.