L’Inps introduce l’intelligenza artificiale per gestire le crisi d’impresa in Italia

L’Inps introdurrà software di intelligenza artificiale per monitorare le crisi aziendali, migliorando l’intervento tempestivo e la gestione delle difficoltà finanziarie delle imprese italiane entro un anno.
L'Inps introduce l'intelligenza artificiale per gestire le crisi d'impresa in Italia - Socialmedialife.it

L’Inps sta per avviare un’importante innovazione nella gestione delle crisi aziendali. Entro i prossimi dodici mesi, l’istituto previdenziale italiano implementerà software avanzati basati sull’intelligenza artificiale nelle sue sedi territoriali. Questi strumenti saranno progettati per individuare precocemente i segnali di difficoltà finanziaria delle imprese, con l’obiettivo di intervenire tempestivamente e preservare il valore aziendale e la stabilità del sistema economico.

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Un annuncio significativo durante il convegno di Assolombarda

La notizia è stata comunicata durante un recente convegno organizzato da Assolombarda, intitolato «Il ruolo dell’Inps nella crisi d’impresa dopo il correttivo ter del Codice della crisi». Presenti all’incontro erano Gabriele Fava, presidente dell’Inps, e Alessandro Scarabelli, direttore generale di Assolombarda. Antonio Pone, direttore centrale delle Entrate Inps, ha illustrato come si stia procedendo all’addestramento degli algoritmi necessari per questa nuova iniziativa. Il lavoro attuale si concentra sull’eliminazione degli errori statistici e sulla validazione dei risultati ottenuti dall’intelligenza artificiale.

Questa nuova tecnologia non solo mira a migliorare la verifica della conformità contributiva ma anche a monitorare costantemente i flussi finanziari delle aziende. Ciò consentirà una diffusione più ampia del know-how dell’Inps anche nelle aree meno servite del paese.

Cambiare approccio alla crisi d’impresa

Durante il convegno sono emersi diversi interventi che hanno sottolineato la necessità di un cambiamento radicale nell’approccio alla gestione delle crisi aziendali da parte dell’Inps. Mauro Saviano , Paolo Bonetti , Giannicola Rocca e Alessandro Mineo hanno tutti concordato su questo punto. La tendenza attuale è quella di abbandonare uno scrutinio puramente formale e burocratico a favore di un metodo più proattivo che tenga conto delle trasformazioni economiche in atto.

Questo cambio di passo riflette una maggiore attenzione alle reali esigenze delle imprese italiane che affrontano situazioni critiche nel loro percorso operativo.

I dati sulle procedure concorsuali nel 2024

I numeri relativi alle procedure concorsuali offrono uno spaccato interessante sulla situazione economica italiana nel 2024. Sono state registrate 648 insinuazioni in procedure concorsuali per un totale di 20,8 milioni di euro in contributi dovuti; questo segna una significativa diminuzione rispetto ai 30,7 milioni del 2022.

Focalizzandosi sulla Lombardia emerge che nel corso dello stesso anno risultavano aperte circa 1900 procedure di liquidazione giudiziale; ciò rappresenta oltre un quinto del totale nazionale pari a 9203 casi. Inoltre sono state avviate dodici liquidazioni coatte amministrative contro le 236 su scala nazionale. Tra le diverse tipologie procedurali spiccano le composizioni negoziate: ben 155 aperture solo in Lombardia rispetto ai complessivi 752 sul territorio nazionale; gli accordi per la ristrutturazione dei debiti ammontano invece a settantasette nella regione contro trecentoventicinque nazionali.

Un altro dato rilevante riguarda la certificazione “Vera”, dedicata alla verifica della regolarità aziendale: dal suo debutto nel 2022 ha visto crescere notevolmente il numero dei casi trattati passando da trecentocinquantacinque unità a novecentoventidue nel solo anno corrente.

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