L’imprenditore Manfredi Catella, presidente del Gruppo Immobiliare Coima, è al centro di un’inchiesta milanese che lo vede coinvolto in un caso di corruzione legato all’urbanistica. Mentre si prepara per un interrogatorio fissato per il 23 luglio, la sua azienda continua a espandere le proprie attività nella capitale italiana con investimenti significativi. Questo articolo esplora i dettagli dell’inchiesta e l’impatto delle operazioni immobiliari di Coima a Roma.
L’inchiesta milanese sull’urbanistica
L’indagine avviata dalla Procura di Milano ha messo nel mirino il Gruppo Immobiliare Coima e il suo presidente Manfredi Catella. La società è nota per la realizzazione di progetti edilizi e la gestione di immobili prestigiosi. Secondo quanto emerso dalle indagini, Catella sarebbe coinvolto in una rete corruttiva che include figure chiave come l’assessore alla Rigenerazione Giancarlo Tancredi e l’ex presidente della commissione paesaggio Giuseppe Marinoni.
Le accuse riguardano presunti favoritismi nell’assegnazione di incarichi progettuali legati allo sviluppo urbano della città. Il 23 luglio rappresenta una data cruciale: durante l’interrogatorio, potrebbe emergere ulteriori evidenze che porterebbero anche alla richiesta degli arresti domiciliari per Catella. La situazione ha suscitato preoccupazioni non solo tra gli addetti ai lavori ma anche tra i cittadini interessati agli sviluppi urbanistici della città.
Questa inchiesta non è isolata; si inserisce in un contesto più ampio dove le pratiche corruttive nel settore immobiliare sono state frequentemente denunciate negli ultimi anni. Le autorità stanno cercando di garantire maggiore trasparenza nelle procedure urbanistiche, ma casi come quello attuale mettono alla prova questi sforzi.
Il coinvolgimento del Gruppo Immobiliare Coima
Il Gruppo Immobiliare Coima ha visto crescere notevolmente le proprie attività negli ultimi anni anche al di fuori della Lombardia, con particolare attenzione verso Roma. Dopo aver raggiunto notorietà grazie a progetti iconici come il Bosco Verticale a Milano, la società ha iniziato ad investire massicciamente nella capitale italiana.
Negli ultimi due anni, grazie alle politiche favorevoli promosse dalla giunta Gualtieri e alle opportunità offerte da nuovi piani urbanistici, Coima Sgr ha avviato numerosi progetti significativi nella capitale. Questi includono investimenti miliardari previsti nei prossimi dieci anni che potrebbero cambiare radicalmente alcuni quartieri storici della città.
La strategia dell’azienda sembra essere quella di capitalizzare su una fase storica caratterizzata da importanti trasformazioni urbane; tuttavia ora questa espansione viene oscurata dall’inchiesta giudiziaria che potrebbe influenzare negativamente sia la reputazione sia le operazioni future dell’azienda.
Gli affari di Coima Sgr a Roma
Nel maggio 2024 sono stati annunciati acquisti significativi da parte del gruppo: tre edifici storici nel cuore pulsante della capitale sono stati acquisiti da Coima Sgr per oltre 200 milioni euro. Tra queste proprietà vi sono Palazzo Monte e Palazzo Verospi , entrambi situati lungo via del Corso.
Queste acquisizioni rappresentano non solo un investimento economico considerevole ma anche una mossa strategica nell’ambito delle trasformazioni urbane romane sempre più richieste dal mercato immobiliare nazionale ed internazionale. Con circa 45mila metri quadri complessivi acquistati attraverso questo fondo immobiliare gestito dalla società milanese si prevede una valorizzazione significativa degli spazi pubblici circostanti attraverso interventi architettonici mirati.
Inoltre, lo scorso giugno è stata comunicata l’acquisizione da parte dello stesso fondo Cof III – “Coima Opportunity Fund” – dell’intero palazzo situato a Porta Portese; qui saranno effettuate opere destinate alla creazione futura residenziale dopo aver inizialmente destinato gli spazi all’affitto al ministero dell’Università e Ricerca.
Un miliardo d’euro da investire
Le ambizioni espansionistiche del Gruppo Immobiliare Coima non sembrano fermarsi qui: secondo dichiarazioni recenti rilasciate dalla stessa azienda, ci sarebbero già stati investimenti pari a circa 500 milioni euro con obiettivi futuri superiori al miliardo attraverso finanziamenti diretti o co-investimenti sul territorio romano nei prossimi mesi o anni futuri.
Uno dei progetti più ambiziosi riguarda proprio l’area delle ex caserme situate in via Guido Reni al Flaminio, dove erano stati previsti interventi dal valore stimabile intorno ai 500 milioni euro; tuttavia, Cassa Depositi e Prestiti aveva ritenuto insufficienti tali offerte iniziali, portando così ad una nuova gara aperta recentemente con scadenza fissata entro il prossimo mese.
Coima Sgr sta partecipando insieme ad altre realtà consolidate nel settore come DeA Capital ed Hines, dimostrando così interesse continuo verso opportunità lucrative presenti sul mercato romano malgrado le difficoltà legate all’inchiesta attualmente pendente su Manfredi Catella stesso.
Chi è Manfredi Catella
Manfredi Catella nasce a Livorno nel 1968 ed oggi vanta oltre trent’anni d’esperienza nel settore immobiliare italiano ed internazionale. Laureatosi presso l’Università Cattolica Sacro Cuore, specializzandosi poi successivamente in pianificazione territoriale, ha ricoperto ruoli chiave sia presso Hines Italia sia nello sviluppo commerciale europeo, fino ad arrivare oggi quale leader indiscusso dentro gruppo familiare fondatore.
Catella guida diverse entità societarie sotto il marchio “Coima”, contribuendo significativamente alla crescita economica locale tramite innovativi approcci progettuali volti a valorizzare il patrimonio storico-culturale presente nelle aree urbane italiane. Tuttavia, ora dovrà affrontare sfide senza precedenti dovute all’indagine penale aperta contro di lui.
Le dichiarazioni di Coima sull’indagine
In risposta alle notizie relative all’indagine penale aperta contro di lui, Manfredi Catella ha rilasciato alcune dichiarazioni ufficializzando la piena disponibilità collaborativa nei confronti delle autorità competenti. Ha sottolineato l’importanza fondamentale rispetto alla trasparenza operativa adottata dal gruppo durante tutti questi anni, evidenziando la necessaria regolarizzazione procedurale seguita ogni volta prima di intraprendere qualsiasi progetto edilizio significativo.
Nelle sue parole emerge chiaramente la volontà di difendersi dalle accuse mosse dai pm milanesi, ribadendo l’impegno costante a mantenere standard elevatissimi etico-professionali dentro l’organizzazione stessa. A tal fine, verranno presentate prove documentali atte a dimostrare la correttezza comportamentale tenuta sino ad oggi, mentre ci sarà altresì apertura totale comunicativa post interrogatorio previsto entro breve termine.
Un ulteriore passo importante compirà scrivendo direttamente agli stakeholders affinché possano ricevere informazioni aggiornate riguardo l’andamento investigativo senza alcun tipo di filtro mediatico esterno potenzialmente fuorviante rispetto alla reale situazione corrente.