Massa è in corsa per diventare Capitale della cultura nel 2028. Durante un incontro che ha visto la partecipazione di cittadini e professionisti del settore, sono emerse numerose idee e proposte per valorizzare il patrimonio culturale della città. Il comitato promotore, insieme alla commissione scientifica, sta lavorando per trasformare queste visioni in realtà attraverso tavoli di lavoro aperti al contributo di chiunque voglia dare il proprio apporto.
Il ruolo del teatro nella candidatura
Il teatro è stato uno dei temi centrali dell’incontro tenutosi a Villa Rinchiostra. Umberto Broccoli ha sottolineato l’importanza di partire da questa forma d’arte come base per la candidatura. Andrea Battistini, regista noto a livello nazionale, ha offerto la sua disponibilità a collaborare su progetti specifici. Ha affermato che le idee non devono essere lasciate cadere nel vuoto ma piuttosto integrate in un progetto più ampio che possa accoglierle con successo.
Stefania Buffa, presidente del Teatro Città di Massa, ha evidenziato l’importanza del dialetto locale come elemento identitario da preservare e promuovere tra le nuove generazioni. Anche Barbara Molinari ha portato una proposta interessante: coinvolgere le carceri nella programmazione teatrale per favorire competenze artistiche anche tra i detenuti. Un’altra idea innovativa è stata quella del professor Gennaro Di Leo riguardo alla creazione di uno spazio culturale unico presso la cava sulla Brugiana.
Il valore del teatro musicale non è passato inosservato; Paolo Biancalana ha ricordato che nel 2028 ricorreranno i trecento anni dalla nascita di Pietro Alessandro Guglielmi, un’occasione imperdibile per celebrare questo aspetto artistico.
L’arte come fulcro dell’identità massese
L’arte rappresenta un altro pilastro fondamentale nella strategia culturale proposta durante l’incontro. Gigi Guadagnucci è stato citato come figura centrale da considerare nei futuri sviluppi artistici della città; tuttavia, Franco Frediani ha richiamato l’attenzione su Riccardo Rossi, sottolineando il suo contributo significativo al panorama culturale locale.
Clara Mallegni, direttrice del Mug2 , insieme a Giuliano Baracchini, gallerista affermato nella zona, hanno ribadito quanto sia cruciale fare rete tra gli attori culturali locali affinché Massa venga finalmente riconosciuta per la sua bellezza e ricchezza artistica. Luigi Badiali e Paolo Giannotti hanno insistito sull’importanza dei personaggi storici locali da valorizzare nel contesto delle celebrazioni future.
La discussione si è poi spostata verso temi ambientali rilevanti; Carlo Milani ha esortato tutti a impegnarsi affinché le gore estensi possano tornare a vivere come parte integrante dell’identità massese.
Valorizzazione dei beni storici ed enogastronomici
Sara Marcuccetti del FAI e Andrea Ribolini dell’Orto Botanico hanno messo in luce l’importanza dei beni storici presenti sul territorio massese. Hanno discusso anche della possibilità che l’Orto Botanico diventi un museo dedicato alle piante autoctone e alla biodiversità locale.
Eugenio Alphandery delle Terme di San Carlo ha parlato delle acque termali come risorsa preziosa da valorizzare ulteriormente; Angela Maria Fruzzetti si è concentrata sulla rivitalizzazione dei paesi montani circostanti Frigido come opportunità turistica importante per attrarre visitatori interessati alla natura incontaminata della zona.
Alberto Sacchetti infine ha collegato il tema ambientale con quello enogastronomico suggerendo iniziative volte alla promozione delle tradizioni culinarie locali quale strumento efficace per attrarre turismo gastronomico verso Massa.
In questo contesto complesso ma stimolante emerge chiaramente quanto sia necessario lavorare insieme affinché ogni singola proposta possa contribuire all’obiettivo comune: rendere Massa una vera capitale della cultura entro il 2028.