Nuove disposizioni INPS sul posticipo del pensionamento: ampliata la platea di beneficiari

L’INPS ha introdotto nuove misure nella Circolare n. 102, ampliando l’accesso all’incentivo per il posticipo del pensionamento, favorendo così una maggiore inclusione dei lavoratori nel mercato del lavoro.
Nuove disposizioni INPS sul posticipo del pensionamento: ampliata la platea di beneficiari - Socialmedialife.it

L’INPS ha pubblicato la Circolare n. 102 del 16 giugno 2025, che introduce significative novità riguardanti l’incentivo al posticipo del pensionamento. Queste modifiche sono state stabilite dalla legge di Bilancio 2025 e mirano a rendere più accessibile il sistema previdenziale per i lavoratori italiani.

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

Estensione della platea dei beneficiari

La legge di Bilancio 2025, in particolare l’articolo 1, comma 161, amplia notevolmente il numero dei lavoratori che possono beneficiare dell’incentivo al posticipo del pensionamento. In precedenza, tale misura era riservata esclusivamente ai dipendenti che maturavano il diritto alla pensione anticipata flessibile. Ora, con le nuove disposizioni, anche coloro che raggiungono il diritto alla pensione anticipata possono accedere a questo incentivo.

Questa modifica si rivolge in particolare ai lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima. I soggetti interessati devono aver maturato i requisiti necessari entro il termine fissato del 31 dicembre 2025 e hanno la possibilità di continuare a lavorare pur avendo già diritto alla pensione anticipata o flessibile.

La scelta di proseguire l’attività lavorativa offre ai dipendenti una nuova opportunità: possono rinunciare all’accredito contributivo della quota dei contributi previdenziali a loro carico relativi all’assicurazione generale per invalidità, vecchiaia e superstiti . Questa opzione consente un maggiore margine di manovra nella gestione delle proprie finanze personali durante gli anni finali della carriera professionale.

Effetti dell’opzione di rinuncia

L’esercizio della facoltà di rinuncia comporta diversi effetti significativi sia per i lavoratori sia per i datori di lavoro. Innanzitutto, quando un dipendente decide di non accreditare la quota IVS a suo carico, il datore è sollevato dall’obbligo di versamento relativo a quella parte specifica dei contributi previdenziali. Tuttavia rimane invariato l’obbligo da parte del datore riguardo alla quota IVS da versare per conto proprio.

Inoltre, gli importi corrispondenti alla quota IVS non versata dal datore vengono erogati direttamente al lavoratore come parte integrante della sua retribuzione mensile. È importante sottolineare che queste somme non sono imponibili fiscalmente; ciò significa che rappresentano un vantaggio economico diretto per chi decide di continuare a prestare servizio attivo nel mercato del lavoro anche dopo aver raggiunto i requisiti pensionistici.

Il regime fiscale favorevole previsto dall’articolo 51, comma 2, lettera i-bis) del TUIR si applica anche ai casi in cui questa facoltà venga esercitata dopo la prima scadenza utile per andare in pensione anziana; ciò contribuisce ulteriormente ad incentivare una permanenza prolungata nel mondo del lavoro da parte degli over cinquanta.

Riconoscimenti istituzionali e impatto sociale

Nella circolare emessa dall’INPS è stato evidenziato come le nuove misure siano state formulate tenendo conto delle opinioni espresse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dall’Agenzia delle Entrate. Questo approccio collaborativo ha permesso una definizione chiara delle norme applicabili all’incentivo al posticipo del pensionamento.

Il presidente dell’INPS, Gabriele Fava, ha commentato positivamente queste novità definendole “bonus Giorgetti”, sottolineando come esse possano favorire un cambiamento culturale necessario nel mercato occupazionale italiano. Secondo Fava, mantenere attivi i lavoratori più anziani non deve essere visto come un ostacolo ma piuttosto come una risorsa preziosa; statistiche recenti dimostrano infatti che nei Paesi con alta occupazione tra gli anziani vi è spesso anche una maggiore percentuale d’impiego tra le fasce più giovani della popolazione.

Queste misure mirano quindi ad incoraggiare interazioni positive tra diverse generazioni sul posto di lavoro attraverso politiche più flessibili ed inclusive nel settore pubblico e privato italiano.