L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare n° 6/E, chiarendo le nuove disposizioni riguardanti le detrazioni Irpef, che entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025. Queste modifiche influenzeranno anche i bonus edilizi, inclusi quelli per la ristrutturazione. È importante comprendere come queste novità impatteranno sui contribuenti e quali strategie potranno adottare per ottimizzare il risparmio fiscale.
Il nuovo regime delle detrazioni fiscali
Con l’entrata in vigore della Legge n°207/2024, che fa parte della Legge di bilancio 2025, si prevede una revisione significativa del sistema di detrazioni fiscali applicabili agli interventi di ristrutturazione edilizia. Le aliquote di detrazione saranno progressivamente ridotte e differenziate tra abitazioni principali e seconde case. Nel dettaglio, nel 2025 l’aliquota per le abitazioni principali sarà fissata al 50%, mentre quella per le seconde case scenderà al 36%. A partire dal periodo d’imposta successivo , queste aliquote subiranno ulteriori riduzioni: il bonus scenderà al 36% per le prime case e al 30% per le seconde.
Dal primo gennaio del 2028 si prevede un’uniformità nella percentuale di detrazione fissata al 30% sia per l’abitazione principale che per la seconda casa. Fino alla fine del prossimo anno rimarrà invariato il limite massimo di spesa agevolabile pari a €96.000 ad unità immobiliare; tuttavia, dal primo gennaio del ’28 questo massimale sarà dimezzato a €48.000.
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È importante notare che alcune spese specifiche continueranno a beneficiare della vecchia normativa: ad esempio, gli interventi volti alla sostituzione dei generatori elettrici con modelli più moderni manterranno una detrazione fiscale pari al cinquanta percento.
Le nuove limitazioni alle spese ammissibili
A partire dall’1 gennaio del ’25 entrerà in vigore un nuovo articolo nel TUIR relativo alle limitazioni delle spese ammissibili in base ai redditi dei contribuenti. Per chi ha un reddito complessivo superiore ai €75.000 annui ci saranno restrizioni significative sulla possibilità di portare in deduzione oneri e spese sostenute durante l’anno fiscale.
In particolare:
- I contribuenti con redditi superiori ai €75.000 potranno scaricare solo fino a un massimo complessivo annuale di €14.000.
- Per coloro i cui redditi superano i €100.000 annui tale limite scende ulteriormente a soli €8.000.
Questi importi dovranno essere moltiplicati da coefficienti familiari basati sul numero dei figli fiscalmente a carico: nessun figlio avrà un coefficiente pari a zero; uno o due figli aumenterà rispettivamente fino all’85%, mentre più di due figli porterà ad avere diritto all’intero importo previsto senza alcuna decurtazione.
Le spese sanitarie e gli investimenti nelle start-up non verranno considerati nel calcolo delle nuove limitazioni.
Impatti sui bonus edilizi
Il taglio alle detrazioni Irpef non colpirà solo il bonus ristrutturazione ma anche altre forme d’agevolazione come ecobonus e sismabonus previsti dalla normativa vigente finora stabilita negli anni passati . Queste misure sono state introdotte con lo scopo primario di incentivare interventi volti alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti o miglioramenti antisismici nelle costruzioni già presenti sul territorio nazionale.
Dal primo gennaio ’25 tutte le rate relative ai pagamenti effettuati dovranno essere conteggiate annualmente fino all’esaurimento dell’importo massimo consentito dalle normative aggiornate; viceversa quelle sostenute entro la fine dell’ultimo giorno utile dell’anno precedente continueranno ad applicarsi secondo regole precedenti senza subire alcuna modifica negativa rispetto agli anni passati.
Questo implica che chi intende intraprendere lavori edili dovrà prestare attenzione non solo alle tempistiche ma anche alla tipologia d’interventi scelti affinché possano risultare vantaggiosi sotto profilo fiscale nei limiti stabiliti dalla nuova legislatura vigente da quest’anno prossimo.
Esempio pratico sull’applicabilità delle nuove norme
Un contribuente con un reddito complessivo nell’anno fiscale ’25 pari a €80.000 avrà diritto su determinate categorie d’oneri sostenuti durante quell’anno specificando quanto segue:
- Spesa totale relativa alla ristrutturazione dell’abitazione principale è stata registrata attorno ai €90.000;
- Spesa scolastica ammonta invece attorno ai €2.000;
- Erogazioni liberali verso partiti politici totalizzano circa €4.000;
In questo caso specifico la somma massima ammessa sarebbe calcolabile su base proporzionale rispetto agli altri oneri presentando quindi una cifra finale stimabile attorno agli €11.000 circa considerando tutti questi fattori cumulativi insieme fra loro secondo quanto previsto dalle normative aggiornate recentemente discusse.