Nutrizione in crisi: il ruolo dei professionisti tra social media e scienza

In Italia, la crisi comunicativa nel settore della nutrizione mette a rischio la salute pubblica, con professionisti qualificati in difficoltà contro informazioni errate diffuse da influencer e figure non qualificate.
Nutrizione in crisi: il ruolo dei professionisti tra social media e scienza - Socialmedialife.it

In Italia, il settore della nutrizione si trova ad affrontare una crisi comunicativa che potrebbe compromettere la salute pubblica. Con circa 26.000 professionisti qualificati, tra cui dietisti e nutrizionisti dietisti, solo un terzo di loro è impiegato nel servizio sanitario pubblico. Nel frattempo, la diffusione di informazioni nutrizionali è sempre più influenzata da figure non qualificate come influencer e personal trainer, creando confusione tra i cittadini.

Seguici su Google News

Ricevi i nostri aggiornamenti direttamente nel tuo feed di
notizie personalizzato

Seguici ora

La sfida della comunicazione nella nutrizione

La situazione attuale evidenzia un problema fondamentale: chi comunica meglio riguardo alla nutrizione spesso non possiede le competenze necessarie per farlo. Pierluigi Palombi, imprenditore esperto in comunicazione neuroemozionale, sottolinea che molte persone senza titoli accademici riescono a conquistare l’attenzione del pubblico grazie a strategie di marketing efficaci. Questi soggetti non sono vincolati dalle normative degli ordini professionali e possono diffondere informazioni potenzialmente dannose per la salute.

La crescente richiesta di informazioni sulla nutrizione rende ancora più urgente affrontare questa problematica. Recenti studi mostrano che oltre il 70% degli italiani cerca online consigli alimentari; tuttavia, solo una piccola parte riesce a distinguere le fonti affidabili da quelle poco attendibili. Questo scenario ha spinto Palombi a sviluppare un metodo specifico per aiutare i professionisti della salute a comunicare in modo etico e scientifico.

L’importanza delle fonti affidabili

Il panorama informativo attuale presenta notevoli rischi per la popolazione italiana. Influencer e venditori di prodotti dietetici diffondono contenuti privi di fondamento scientifico attraverso canali social molto seguiti. Palombi afferma che questo fenomeno rappresenta un serio rischio per la salute delle persone poiché può portarle verso scelte alimentari sbagliate o addirittura dannose.

I professionisti della nutrizione devono quindi affrontare l’ostacolo rappresentato dalle rigide regolamentazioni imposte dagli ordini professionali riguardo alla loro comunicazione sui social media. Sebbene tali norme siano state create per garantire standard etici elevati nel settore sanitario, possono limitare le possibilità dei nutrizionisti di raggiungere efficacemente il pubblico giovane sempre più presente online.

I giovani e l’informazione sulla salute

L’uso dei social media come principale fonte d’informazione è particolarmente rilevante tra gli italiani dai 18 ai 35 anni; oltre l’80% di loro si affida a queste piattaforme per ottenere notizie su salute e benessere alimentare. Questa tendenza rende fondamentale sviluppare strategie comunicative adeguate da parte dei professionisti qualificati affinché possano competere con figure meno preparate ma più visibili sui social network.

Nonostante le difficoltà esistenti nel panorama attuale ci sono segnali positivi: cresce l’interesse verso una dieta basata su evidenze scientifiche reali piuttosto che su miti o mode passeggere diffuse online. Sempre più persone cercano consulenze da specialisti del settore invece che fare riferimento ad influencer o venditori improvvisati.

Verso una nuova era nella comunicazione sanitaria

La sfida futura consiste nell’equilibrare il rispetto delle norme deontologiche con la necessità urgente di rendere accessibile ed efficace la comunicazione scientifica al grande pubblico. Gli ordini professionali stanno iniziando ad adattarsi ai nuovi mezzi digitali riconoscendo quanto sia importante fornire linee guida chiare sulla presenza online dei propri iscritti.

Palombi conclude affermando che “la comunicazione oggi è l’arma più potente” nella lotta contro disinformazioni nocive nel campo della nutrizione; pertanto investire in formazione adeguata diventa cruciale affinché i veri esperti possano emergere come punti fermi in un mare magnum d’informazioni spesso fuorvianti.