Oranje, una società emergente in Brasile, ha annunciato un piano di investimento di 200 milioni di dollari in Bitcoin. Questo sviluppo segna un passo significativo per il settore delle criptovalute nella regione dell’America Latina, seguendo le orme della strategia adottata da MicroStrategy e dal suo CEO Michael Saylor. Nel frattempo, El Salvador continua a espandere le proprie riserve di BTC nonostante i vincoli imposti dal Fondo Monetario Internazionale .
Oranje: la nuova frontiera del Bitcoin in Brasile
La società Oranje sta cercando di posizionarsi come leader nel mercato delle criptovalute in America Latina. Con il supporto della banca d’investimento Itaú BBA, Oranje prevede di investire 210 milioni di dollari nell’acquisto di Bitcoin. Questa iniziativa mira a replicare il modello statunitense che ha visto MicroStrategy accumulare significative quantità di BTC come asset strategico.
Il team dirigenziale è composto da esperti del settore: Guilherme Gomes, ex-Swan Bitcoin, ricopre il ruolo di CEO e Guilherme Ferreira è il CFO con esperienza presso Bahema. Inoltre, la governance include nomi noti come Eric Weiss e Fernando Ulrich. La loro ambizione è chiara: sfruttare l’attuale fase iniziale dell’adozione del bitcoin tra le istituzioni finanziarie latinoamericane, dove solo circa il 3% delle aziende ha integrato questa criptovaluta nelle proprie operazioni.
Leggi anche:
Oranje punta a offrire un rendimento del 45% sui suoi investimenti in BTC nel primo anno d’attività e mira ad accumulare bitcoin per un valore totale che raggiunga i 210 milioni nei suoi primi passi sul mercato. Dopo aver stabilito una base solida con gli acquisti iniziali, l’azienda intende generare entrate attraverso gli asset crypto già posseduti ed espandere la propria presenza nel settore.
L’emergere delle stablecoin: Itaú Unibanco al passo con i tempi
In parallelo all’iniziativa di Oranje si colloca l’annuncio fatto da Itaú Unibanco riguardo al lancio imminente della propria stablecoin. A partire dall’inizio aprile 2025, la banca brasiliana ha dichiarato l’intenzione di studiare attentamente le esperienze internazionali relative alle stablecoin prima dell’emissione ufficiale.
L’interesse per questo strumento finanziario cresce anche alla luce degli sviluppi negli Stati Uniti dove le stablecoin stanno attirando sempre più attenzione normativa. Guto Antunes di Itaú Unibanco ha sottolineato che queste valute digitali sono diventate cruciali per promuovere e proteggere la sovranità monetaria americana.
La decisione della banca brasiliana riflette una crescente consapevolezza sulla necessità d’adattamento alle nuove tecnologie finanziarie e potrebbe rappresentare un’importante evoluzione nel panorama bancario locale.
El Salvador continua ad acquistare Bitcoin nonostante i vincoli FMI
Un’altra notizia rilevante proveniente dall’America Latina riguarda El Salvador che prosegue nella sua strategia d’accumulo dei bitcoin malgrado i limiti imposti dal FMI sul loro utilizzo come asset ufficiale. Recentemente si è appreso che secondo fonti interne al Fondo Monetario Internazionale ci sarebbero stati avvisi riguardanti l’accordo stipulato con El Salvador per limitare gli acquisti giornalieri a uno solo.
Nonostante ciò, il governo salvadoregno sembra determinato a continuare questo percorso; attualmente sta acquistando quotidianamente almeno un bitcoin al giorno senza violare formalmente gli accordi presi col FMI. Al momento attuale, secondo quanto riportato da Rodrigo Valdes del FMI, questa attività risulta conforme agli accordi esistenti tra le due parti.
Il portafoglio nazionale ora detiene ben 6.167 BTC equivalenti a oltre 583 milioni di dollari americani; ciò evidenzia chiaramente l’impegno continuo del paese verso una maggiore integrazione delle criptovalute nell’economia nazionale nonostante le pressioni esterne.