La Prestazione universale dedicata agli anziani non autosufficienti è un sostegno economico fondamentale per le persone con più di 80 anni che necessitano di assistenza. Secondo il messaggio 1401 dell’Inps, pubblicato il 5 maggio, sono stati definiti i criteri necessari per accedere a questo aiuto. L’obiettivo principale è garantire autonomia e favorire la domiciliarità degli anziani, integrando l’indennità di accompagnamento con un assegno mensile fino a 850 euro.
Requisiti per l’accesso alla prestazione
Per poter richiedere la Prestazione universale, gli interessati devono soddisfare alcuni requisiti specifici. In primo luogo, è necessario avere almeno 80 anni e presentare una condizione di bisogno assistenziale gravissimo riconosciuta dall’Inps. Inoltre, il richiedente deve possedere un Isee sociosanitario non superiore a 6.000 euro e deve essere titolare dell’indennità di accompagnamento o avere i requisiti necessari per ottenerla.
Il pagamento della prestazione avviene in due fasi: una quota fissa erogata come avviene per l’indennità di accompagnamento e una quota integrativa che può arrivare fino a 850 euro mensili. Per ricevere eventuali arretrati relativi all’assegno, i beneficiari devono inviare la documentazione delle spese sostenute entro trenta giorni dalla comunicazione dell’accoglimento della domanda.
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Questa misura è stata attivata nel gennaio del 2025 ed è prevista fino al 31 dicembre del medesimo anno. La finalità principale consiste nel supportare gli anziani nella loro vita quotidiana, permettendo loro di rimanere nelle proprie abitazioni piuttosto che ricorrere a strutture residenziali.
Verifica sull’Isee
Un aspetto cruciale nella richiesta della prestazione riguarda la verifica dell’Isee sociosanitario ordinario. Gli aspiranti beneficiari devono presentare un attestato ISEE valido che non superi il limite stabilito dei 6.000 euro. Per i mesi iniziali del nuovo anno , sarà possibile utilizzare un Isee scaduto al massimo il 31 dicembre del precedente anno se quello attuale non risulta ancora disponibile.
A partire da marzo del 2025 sarà obbligatorio disporre di un Isee in corso di validità; in caso contrario si procederà alla sospensione della prestazione economica fino alla presentazione della nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica . Se quest’ultima dovesse evidenziare un valore superiore ai limiti previsti dall’ente previdenziale, si perderà automaticamente diritto al beneficio dal mese successivo alla scadenza dell’attestato precedente.
È importante sottolineare che anche dopo una sospensione temporanea sarà possibile riprendere i pagamenti retroattivamente dal momento in cui verrà fornita la nuova Dsu conforme ai requisiti richiesti.
Informazioni sul provvedimento di liquidazione
Quando viene emesso il provvedimento di liquidazione da parte dell’Inps, vengono comunicati dettagli fondamentali riguardanti la decorrenza della prestazione stessa e l’importo relativo all’assegno corrente mensile previsto dal programma assistenziale. Inoltre saranno indicati anche eventuali arretrati spettanti al richiedente rispetto al periodo compreso tra l’inizio della prestrazione e quello dei pagamenti correnti.
L’Inps ha annunciato che questa funzionalità relativa alle informazioni sui pagamenti sarà implementata nei prossimi mesi attraverso ulteriori comunicazioni ufficiali da parte dello stesso ente previdenziale.