Il 27 maggio 2025 segna una data importante per la comunità di Gemona del Friuli, con la riconsegna di un prezioso volume alla Civica Biblioteca Glemonense. Il libro, intitolato “Iacobi Sannazarii opera omnia latine scripta nuper edita…”, risalente al 1535, era stato ritrovato su una piattaforma di e-commerce. Questo evento rappresenta non solo il recupero di un bene culturale, ma anche un passo significativo nella ricostruzione della memoria storica della regione.
La scoperta e il recupero del libro
La storia del recupero inizia nel maggio 2023, quando i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Udine avviano un monitoraggio online volto a contrastare i reati legati ai beni culturali librari. Durante questa attività, gli agenti individuano il volume in vendita per 200 euro da parte di una coppia residente a Roma. Le indagini rivelano che l’opera era stata catalogata come parte integrante della biblioteca locale e risultava mancante dall’inventario redatto negli anni ’80.
L’analisi delle circostanze porta a ipotizzare che il tomo fosse stato rinvenuto tra le macerie causate dal devastante terremoto che colpì la Carnia nel 1976. Questo evento storico ha portato alla distruzione non solo delle abitazioni ma anche dei patrimoni culturali locali, inclusi numerosi volumi custoditi nella biblioteca.
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Dopo aver confermato l’autenticità dell’opera attraverso la curatrice della biblioteca stessa, i Carabinieri collaborano con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per rintracciare ulteriormente il bene. Si scopre così che, dopo essere passato nelle mani dei venditori romani, era stato acquistato da un cittadino spagnolo ad Alicante.
La restituzione dalla Spagna
Quando le autorità italiane informano l’acquirente spagnolo riguardo all’illecita provenienza dell’opera, quest’ultimo decide volontariamente di restituire il libro alle autorità italiane. Nel frattempo, i venditori romani collaborano attivamente con le forze dell’ordine e si offrono persino di risarcire l’importo pagato dall’acquirente spagnolo.
Grazie all’intervento coordinato tra diversi corpi delle forze dell’ordine italiane e spagnole, l’antico volume viene finalmente riportato in Italia, dove viene sequestrato dal Nucleo TPC romano prima che venga emesso un provvedimento di dissequestro per permetterne la riconsegna ufficiale alla Civica Biblioteca Glemonense.
Al termine degli accertamenti giudiziari sulla vicenda, è stata archiviata ogni responsabilità penale nei confronti dei detentori italiani grazie alla loro buona fede nell’acquisto iniziale dell’opera.
Un significato profondo per Gemona del Friuli
La restituzione del libro assume valenza simbolica oltreché pratica: rappresenta infatti una riappropriazione da parte della comunità gemonese non solo di un bene materiale ma anche della propria identità storica profondamente segnata dal terremoto del ’76. L’evento ha avuto ripercussioni durature sulla cultura locale; molte chiese ed edifici storici sono stati distrutti insieme a innumerevoli opere d’arte e libri antichi come quello ora restituito.
Questa operazione evidenzia ancora una volta l’impegno costante dei Carabinieri nella salvaguardia dei beni culturali nazionali e dimostra quanto sia fondamentale mantenere viva la memoria storica attraverso opere come quella riconsegnata oggi alla civica biblioteca. Il lavoro sinergico tra diverse istituzioni ha permesso non solo il recupero fisico dell’opera ma anche quello simbolico: ricostruire legami con la storia comune è essenziale per rafforzare l’identità collettiva degli abitanti della Carnia.