A partire dal mese di giugno 2025, le famiglie con anziani ultraottantenni fragili e a basso reddito inizieranno a ricevere la nuova “Prestazione universale“. Questo sostegno, che ammonta a 850 euro al mese, è stato atteso da molti dopo l’avvio delle domande lo scorso gennaio. Gli importi includeranno anche gli arretrati da gennaio, fornendo un aiuto fondamentale per coprire le spese di assistenza e cura.
Dettagli sulla prestazione universale
La nuova prestazione è stata introdotta come integrazione all’indennità di accompagnamento già esistente, che attualmente ammonta a 531,76 euro. Con il nuovo contributo mensile di 850 euro, gli anziani beneficiari potranno contare su un totale di circa 1.381 euro al mese. È importante notare che questo importo assorbe eventuali aiuti regionali o altri supporti pubblici destinati all’assistenza. Pertanto, chi riceve la prestazione dovrà considerare questi fattori nel calcolo del proprio budget familiare.
Il ritardo nell’erogazione dei pagamenti era dovuto alla mancanza del decreto attuativo necessario per avviare la misura. Tale decreto è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale e ha permesso all’INPS di predisporre le circolari informative necessarie e avviare le verifiche sanitarie sui richiedenti. I pagamenti saranno effettuati in modo scaglionato tra giugno e agosto per coloro che hanno già presentato domanda.
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Requisiti necessari per accedere alla prestazione
Per poter beneficiare della Prestazione universale ci sono requisiti specifici che i richiedenti devono soddisfare. In primo luogo, è necessario essere titolari dell’indennità di accompagnamento o avere diritto ad essa secondo i criteri stabiliti dalla normativa vigente. Inoltre, il richiedente deve avere un ISEE sociosanitario inferiore a 6mila euro; questo valore considera solo eventuali coniugi o figli fiscalmente a carico nel nucleo familiare.
Un altro requisito fondamentale è l’età: bisogna aver compiuto almeno ottant’anni ed essere in una condizione definita come “bisogno assistenziale gravissimo”. Questa condizione si riferisce agli individui che necessitano di assistenza continua e costante nella vita quotidiana.
Le domande possono essere presentate fino alla fine del 2026 attraverso il portale online dell’INPS non appena si raggiungono i requisiti richiesti; non c’è limite al numero delle richieste ma solo un tetto massimo alle risorse disponibili.
Controllo rigoroso dei requisiti
L’INPS ha implementato misure rigorose per garantire l’assegnazione corretta della Prestazione universale agli aventi diritto. La valutazione del “bisogno assistenziale gravissimo” segue linee guida dettagliate stabilite dal decreto ministeriale datato settembre 2016. Le condizioni coperte includono situazioni gravi come demenza avanzata, coma o uso continuo degli autorespiratori.
Per ogni richiesta sarà necessaria una documentazione sanitaria adeguata riguardante le patologie dichiarate dal richiedente insieme ad un questionario autodichiarativo relativo alla composizione del nucleo familiare e alle modalità d’assistenza ricevute . L’INPS raccomanda vivamente ai potenziali beneficiari di verificare attentamente se rientrano nei criteri prima dell’invio della domanda poiché eventuale utilizzo improprio dei fondi potrebbe comportare obbligo restitutivo degli importi concessivi.
In sintesi, mentre la misura rappresenta un passo significativo verso il supporto degli anziani più vulnerabili in Italia, resta cruciale seguire scrupolosamente tutte le indicazioni fornite dall’istituzione previdenziale affinché il sostegno arrivi effettivamente a chi ne ha bisogno senza intoppi burocratici.