Una scossa di terremoto di magnitudo ML 3.0 ha colpito la provincia di Forlì-Cesena, precisamente a sud di Bagno di Romagna, nel pomeriggio del 13 luglio. Il sisma è stato avvertito distintamente dagli abitanti della zona intorno alle ore 15:30. Fortunatamente, non si segnalano danni né feriti, ma l’evento sismico si inserisce in un periodo caratterizzato da una crescente attività tellurica su tutto il territorio italiano.
Dettagli sulla scossa in provincia di Forlì-Cesena
Il terremoto ha avuto il suo epicentro localizzato a circa 4 km a sud della località Bagno di Romagna e si è verificato ad una profondità stimata intorno ai 9,6 km. La scossa è stata percepita chiaramente nei comuni limitrofi come Civitella di Romagna e San Piero in Bagno. Gli abitanti hanno descritto l’esperienza come un leggero brontolio accompagnato da un tremolio che ha destato preoccupazione ma senza conseguenze gravi.
La magnitudo ML del sisma è stata registrata con un grado pari a 3 sulla scala Richter, classificandolo come evento sismico moderato per la zona appenninica romagnola. Nonostante l’intensità percepita dai residenti, gli esperti hanno catalogato questo evento come superficiale e contenuto dal punto di vista energetico.
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Pochi minuti dopo la prima scossa principale, alle ore 15:33 circa, è stata registrata un’altra piccola scossa “strumentale” con magnitudo pari a 1 Richter; tuttavia questa non ha avuto alcun impatto significativo sulla popolazione locale.
Attività sismica recente in Italia
L’episodio sismico nella provincia romagnola rientra in una fase caratterizzata da frequenti movimenti tellurici che stanno interessando diverse regioni italiane nelle ultime settimane. Solo il giorno precedente alla scossa avvenuta nel Forlivese ci sono stati altri due eventi significativi: uno nel Salernitano e uno nel Reggino.
Il primo terremoto del sabato pomeriggio ha raggiunto una magnitudo pari a 2.4 ed è stato localizzato a est del comune Colliano; il secondo evento invece ha toccato i valori più elevati con una magnitudo pari a 3.3 nei pressi della città Molochio in Calabria.
Anche la regione Puglia sta vivendo un periodo particolarmente attivo dal punto di vista sismico; negli ultimi trenta giorni sono stati registrati ben diciassette movimenti superiori alla soglia dei due gradi sulla costa garganica.
Questa serie continua ed intensa d’attività tellurica sembra essere iniziata lo scorso mese con uno sciame che non accenna ad attenuarsi; l’ultimo rilevamento significativo risale al mattino successivo alla prima scossa romagnola quando alle ore 00:54 si è verificata una nuova vibrazione con magnitudo misurabile intorno ai due gradi vicino Lesina.
In sintesi, mentre le comunità locali continuano le loro attività quotidiane senza danni evidenti o feriti dopo il recente terremoto nella provincia forlivese, rimane alta l’attenzione degli esperti sui fenomeni sismici che stanno interessando diverse aree dell’Italia centrale e meridionale.