Il bilancio del terremoto che ha colpito il Myanmar ha superato le 2.000 vittime, secondo i dati ufficiali forniti dalla giunta militare al potere nel paese. Le autorità segnalano anche oltre 250 persone disperse e quasi 4.000 feriti, ma la reale entità della tragedia potrebbe essere molto più grave. Gli ospedali locali sono in difficoltà nel gestire l’emergenza sanitaria, mentre gli aiuti internazionali stentano a raggiungere le zone colpite.
Bilancio delle vittime e situazione degli ospedali
Le ultime informazioni indicano che il numero dei morti continua a salire, con fonti locali che suggeriscono che il conteggio ufficiale possa non riflettere la realtà sul campo. Tra i dispersi ci sono anche molti monaci buddisti, una figura importante nella cultura locale. Gli ospedali stanno affrontando un afflusso senza precedenti di pazienti feriti; tuttavia, le strutture sanitarie sono già sovraccariche e mancano di risorse adeguate per far fronte alla crisi.
Le immagini dai centri medici mostrano scene drammatiche: lettini occupati da più pazienti contemporaneamente e personale sanitario visibilmente provato dalla pressione del lavoro incessante. La carenza di forniture mediche essenziali come medicazioni, analgesici e attrezzature per interventi chirurgici complica ulteriormente la gestione dell’emergenza.
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Difficoltà nell’arrivo degli aiuti internazionali
Nonostante l’appello della comunità internazionale per inviare aiuti umanitari immediatamente dopo il sisma, molti convogli rimangono bloccati alle frontiere del Myanmar a causa delle restrizioni imposte dalla giunta militare al governo dal golpe avvenuto quattro anni fa. Queste misure hanno reso difficile l’accesso alle aree più colpite dal terremoto.
Organizzazioni umanitarie hanno espresso preoccupazione riguardo alla situazione attuale: “Siamo pronti ad intervenire ma ci troviamo davanti a ostacoli burocratici significativi”, ha dichiarato un portavoce di una ONG internazionale operante nella regione. La mancanza di coordinamento tra le autorità locali e gli enti esterni sta ritardando ulteriormente l’assistenza necessaria per alleviare le sofferenze della popolazione.
Contesto politico ed effetti sulla risposta all’emergenza
La crisi politica in corso nel Myanmar influisce pesantemente sulla risposta all’emergenza sismica. Dopo il colpo di stato del febbraio 2021, la giunta militare ha mantenuto un controllo rigoroso sulle comunicazioni e sugli spostamenti nelle aree dove operano gruppi ribelli oppositori al regime attuale.
Questo clima di tensione rende difficile non solo l’arrivo degli aiuti ma anche la raccolta accurata dei dati relativi alle vittime del sisma stesso; molte zone rimangono isolate dalle principali vie d’accesso a causa delle frane provocate dal terremoto stesso o da precedenti conflitti armati tra forze governative e ribelli.
In questo contesto complesso si teme che molte persone possano rimanere senza assistenza o soccorsi tempestivi nei prossimi giorni cruciali dopo il disastro naturale che ha scosso profondamente una nazione già segnata da gravi instabilità politiche ed economiche negli ultimi anni.