Teatro alla Scala: Myung-Whun Chung nuovo direttore musicale dal 2027

Myung-Whun Chung è stato nominato nuovo direttore musicale del Teatro alla Scala, succedendo a Riccardo Chailly dal 2027 al 2030, dopo un lungo processo di selezione.
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Il consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala ha ufficializzato la nomina di Myung-Whun Chung come nuovo direttore musicale, succedendo a Riccardo Chailly. La decisione è stata comunicata il 12 maggio e segna un’importante svolta per il prestigioso teatro milanese, con Chung che assumerà l’incarico dal 2027 fino al 2030. Questo avviene dopo un lungo processo di selezione che ha coinvolto diversi candidati e una serie di cambiamenti all’interno della direzione artistica.

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Il lungo processo di selezione

La scelta del nuovo direttore musicale è stata preceduta da un “conclave” durato oltre un anno, caratterizzato da incertezze e cambiamenti ai vertici del teatro. Durante questo periodo si sono susseguiti due consigli d’amministrazione, ognuno con i propri sovrintendenti. Inizialmente Daniele Gatti era considerato il favorito per la posizione, ma successivamente è stato escluso dalla corsa. Myung-Whun Chung si è quindi affermato come candidato principale, sebbene inizialmente ci fosse l’ipotesi che potesse lavorare in tandem con Chailly.

Il neo-sovrintendente Fortunato Ortombina ha infine sciolto le riserve sulla nomina di Chung durante una conferenza stampa dove ha anche anticipato i programmi per la prossima stagione teatrale. Questa prevede ben tredici opere e sette balletto, insieme a concerti ed eventi vari che porteranno a circa 250 rappresentazioni nel corso dell’anno.

Chung non solo porta con sé una vasta esperienza internazionale ma diventa anche il primo direttore asiatico nella storia della Scala. La sua carriera si è sviluppata principalmente in Francia, dove ha ricoperto ruoli significativi all’Opéra di Parigi e alla Filarmonica di Radio France.

Il ritorno di Riccardo Chailly

Riccardo Chailly torna sul podio dopo tre mesi d’assenza per dirigere tre opere emblematiche scritte da Kurt Weill: “Die sieben Todsünden”, “Mahagonny Songspiel” e “The Songs of Happy”. Queste produzioni saranno realizzate sotto la direzione artistica della regista Irina Brook, nota per le sue scelte audaci che mirano a evidenziare temi sociali rilevanti.

La regia propone una critica sociale incisiva nei confronti delle disuguaglianze economiche contemporanee attraverso l’uso esclusivo di materiali riciclati sia nella scenografia sia nei costumi. L’intento è quello di stimolare riflessioni sulle problematiche legate al capitalismo moderno; ad esempio, nel libretto viene sollevata la questione se sia più grave svaligiare una banca o fondarne una.

Questa produzione rappresenta non solo un ritorno significativo per Chailly ma anche un’opportunità per affrontare temi attuali attraverso l’arte lirica.

Le sponsorizzazioni al Teatro alla Scala

Un aspetto interessante riguarda le sponsorizzazioni private del Teatro alla Scala; infatti esso si colloca come secondo teatro al mondo dopo il Metropolitan Opera House in termini percentuali delle entrate derivanti da sponsor privati rispetto al bilancio totale. Attualmente le sponsorizzazioni coprono circa un terzo dei circa 120 milioni euro necessari ogni anno per mantenere operativa questa istituzione culturale.

Tra gli sponsor principali spicca Intesa Sanpaolo, che riveste il ruolo di main sponsor grazie anche all’influenza significativa del suo membro Giovanni Bazoli nel consiglio d’amministrazione della Scala stessa. Un altro importante partner commerciale è Unicredit; questo gruppo bancario sostiene l’Orchestra Filarmonica della Scala ed organizzerà un concerto speciale in Piazza Duomo il prossimo 5 giugno trasmesso in diretta su Rai5 e Radio3, presentando musiche iconiche tratte da film celebri composte da Nino Rota o dai due John Williams e Adams.

Questi eventi dimostrano non solo l’impegno delle istituzioni private nel sostenere la cultura italiana ma anche come tali collaborazioni possano arricchire ulteriormente l’offerta artistica proposta dal Teatro alla Scala.

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