The Four Seasons, la nuova serie di Netflix creata da Tina Fey, Tracey Wigfield e Lang Fisher, affronta in modo sincero e diretto le complessità delle relazioni tra adulti. Attraverso un racconto che si sviluppa nel corso delle stagioni, la serie mette in luce amicizia, amore e perdita senza cadere nei cliché tipici del genere. Con una narrazione che si distacca dai drammi esagerati, The Four Seasons offre uno spaccato realistico della vita di sei amici che si ritrovano per weekend insieme.
Un adattamento contemporaneo
La serie è un adattamento del film del 1981 diretto da Alan Alda e segue sei amici che si incontrano ogni stagione per trascorrere del tempo insieme. Nonostante il passare dei mesi e degli anni, le dinamiche all’interno del gruppo rimangono costanti: difetti personali, incomprensioni mai risolte e verità taciute continuano a influenzare i loro rapporti. L’intento non è quello di creare situazioni drammatiche ma piuttosto di mostrare come i conflitti silenziosi possano accumularsi nel tempo.
Il riferimento principale alla cultura pop è Il grande freddo , un film iconico che raccontava il raduno di amici con nostalgia e consapevolezza dei cambiamenti della vita. Allo stesso modo, The Four Seasons riesce a catturare l’intimità delle relazioni umane nella mezza età con una lente più moderna. La narrazione evita il melodramma per concentrarsi su esperienze quotidiane più riconoscibili.
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I personaggi principali
Nel cast troviamo Erika Henningsen nel ruolo di Ginny; Tina Fey interpreta Kate; Will Forte veste i panni di Jack; Steve Carell è Nick mentre Kerri Kenney-Silver interpreta Anne. Ogni personaggio porta con sé una storia unica: Nick ha lasciato sua moglie Anne per intraprendere una relazione con Ginny, creando tensione all’interno del gruppo. Barb cerca disperatamente di mantenere l’equilibrio tra le diverse personalità degli amici mentre gli altri cercano risposte ai dilemmi esistenziali causati dall’età adulta.
Le interazioni tra i protagonisti rivelano come ognuno stia cercando un senso nella propria vita mentre affronta aspettative disattese rispetto alla realtà quotidiana. In questo contesto complesso non ci sono buoni o cattivi; tutti navigano attraverso sfumature grigie tipiche dell’esperienza umana matura.
Una visione autentica della maturità
Lang Fisher ha dichiarato l’intenzione dietro la creazione della serie: «Volevamo uno show per adulti», specificando che non doveva essere Euphoria ma piuttosto qualcosa capace di riflettere problemi reali vissuti da persone adulte vere. Mentre la generazione Z può identificarsi con Euphoria nelle sue tematiche giovanili ed esagerate, ora anche la generazione X trova nella narrativa proposta da The Four Seasons uno specchio delle proprie esperienze.
La scelta narrativa mira ad avvicinare lo spettatore alle difficoltà quotidiane degli adulti moderni senza ricorrere a soluzioni facili o finalità didattiche forzate. La forza della scrittura sta nell’abilità di rappresentare situazioni comuni in maniera autentica ed empatica.
Con questa nuova produzione Netflix continua ad esplorare temi rilevanti attraverso storie ben costruite e personaggi complessi capaci d’interrogarsi sulle sfide dell’età adulta in modo fresco ed originale.