Thunderbolts, il 36° titolo del Marvel Cinematic Universe , si distingue per la sua capacità di esplorare temi complessi come depressione, isolamento e vulnerabilità. Il regista Jake Schreier, in un’intervista, sottolinea l’importanza di trattare questi argomenti all’interno di un film d’azione. La pellicola si allontana dalle tradizionali dinamiche del franchise per presentare una narrazione più profonda e umana.
Un approccio narrativo innovativo
Thunderbolts rappresenta una svolta significativa nel panorama dei film Marvel. A differenza delle produzioni recenti che hanno puntato su azione frenetica e effetti speciali, questo lungometraggio si concentra sulla scrittura e sull’evoluzione dei personaggi. La storia ruota attorno a sentimenti universali come la paura e la solitudine, elementi che rendono i protagonisti più vicini al pubblico.
Il film è guidato da Yelena Belova, interpretata da Florence Pugh, uno dei personaggi più apprezzati dell’universo Marvel. Insieme a lei ci sono altri anti-eroi come Red Guardian e John Walker alias U.S. Agent . Questi personaggi portano con sé storie personali cariche di tormento emotivo che arricchiscono la trama principale.
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Schreier ha dichiarato che l’obiettivo era tornare all’essenza originale dei fumetti per costruire una narrazione coesa in cui ogni elemento avesse un significato profondo. Questo approccio consente al pubblico di identificarsi con le esperienze vissute dai protagonisti mentre affrontano le loro paure interiori.
Un villain disfunzionale
Un altro aspetto innovativo di Thunderbolts è rappresentato dal villain Sentry, interpretato da Lewis Pullman. A differenza degli antagonisti tradizionali dell’MCU, Sentry non incarna semplicemente il male; piuttosto rappresenta il risultato delle pressioni sociali su individui già fragili. Questa scelta narrativa offre una nuova prospettiva sul concetto di cattiveria nel contesto supereroistico.
Le ombre evocative della devastazione causata dall’esplosione nucleare a Hiroshima servono come metafora visiva potente nel film per illustrare il vuoto esistenziale provato dai personaggi principali. L’assenza della classica battaglia finale segna un ulteriore passo verso l’innovazione narrativa: la risoluzione del conflitto avviene a livello psicologico piuttosto che attraverso scontri fisici spettacolari.
Schreier ha spiegato che questa decisione nasce dalla necessità di mostrare i conflitti interiori in modo tangibile senza ridursi a dialoghi superficiali o cliché narrativi comuni nei blockbuster contemporanei.
Tematiche universali in un contesto d’azione
La pellicola non solo intrattiene ma invita anche alla riflessione su tematiche rilevanti nella società odierna: depressione, isolamento ed ansia sono esperienze condivise da molti individui nella vita quotidiana. Schreier evidenzia quanto sia importante affrontarle anche in opere destinate al grande pubblico; questi sentimenti non devono essere relegati a nicchie ma meritano spazio anche nei blockbuster cinematografici.
Florence Pugh ha descritto Thunderbolts come “un film di supereroi in stile A24”, sottolineando così l’intento del team creativo nell’offrire qualcosa di diverso rispetto ai precedenti titoli Marvel. La sceneggiatura firmata da Joanna Calo contribuisce ulteriormente alla creazione di atmosfere autentiche ed emotive che caratterizzano i momenti chiave della storia.
La presenza degli outsider tra i protagonisti rende evidente quanto sia fondamentale dare voce ai perdenti nelle narrazioni moderne; queste figure possono rispecchiare le difficoltà quotidiane degli spettatori creando così un legame immediatamente riconoscibile tra cinema e realtà personale dello spettatore stesso.
Riflessioni sui personaggi imperfetti
Thunderbolts riesce ad incarnare lo spirito precario della nostra epoca attraverso i suoi personaggi imperfetti ed irregolari; ognuno porta con sé storie ricche d’emozione capaci di toccare corde profonde nell’animo umano. Schreier afferma chiaramente: “Tutti abbiamo attraversato momenti difficili”. Questo messaggio universale rende il film accessibile ad ogni tipo d’audience permettendo agli spettatori non solo d’identificarsi ma anche d’immedesimarsi nelle sfide affrontate dai protagonisti sullo schermo.