Tre studenti del Conservatorio Mascagni in un pellegrinaggio nei campi di concentramento nazisti

Tre studenti del Conservatorio “Pietro Mascagni” di Livorno partecipano a un pellegrinaggio nei luoghi dell’orrore nazista, utilizzando la musica per onorare la memoria delle vittime e riflettere sulla storia.
Tre studenti del Conservatorio Mascagni in un pellegrinaggio nei campi di concentramento nazisti - Socialmedialife.it

Un viaggio che ha toccato i luoghi simbolo dell’orrore nazista ha visto protagonisti tre studenti del Conservatorio “Pietro Mascagni” di Livorno. Michelangelo Salvini, Niccolò Chiaramonti e Matteo Dreoni hanno partecipato a un pellegrinaggio organizzato dall’Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti di Pisa, dal 8 al 12 maggio. Durante il percorso, la musica è diventata un mezzo per restituire umanità a una storia segnata dalla disumanizzazione.

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La musica come linguaggio della memoria

Michelangelo e Niccolò, entrambi chitarristi classici, hanno scelto brani che rendono omaggio all’identità ebraica e all’esilio. Tra le note portate con loro c’è quella di Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore italiano noto per le sue opere ispirate alla cultura ebraica. Matteo Dreoni, fagottista del gruppo, ha eseguito invece un pezzo di Alexandre Tansman, musicista polacco costretto a fuggire dal regime nazista. I tre artisti hanno suonato in luoghi carichi di significato: tra lapidi commemorative e baracche abbandonate dei campi.

La scelta dei brani non è stata casuale; ogni nota eseguita si è caricata di memoria storica. L’atmosfera pesante dei luoghi visitati ha amplificato l’importanza della loro performance musicale. Le testimonianze raccolte durante il viaggio hanno arricchito la loro esperienza personale e artistica.

Al termine del pellegrinaggio, i tre studenti sono tornati con una nuova consapevolezza da condividere con il pubblico. In particolare dall’esperienza vissuta nel campo di sterminio di Dachau nascerà un arrangiamento originale del Dachaulied – canto composto dai deportati nel lager – che sarà eseguito il 19 maggio alla Domus Mazziniana di Pisa.

Le testimonianze degli studenti

Matteo Dreoni , raccontando l’esperienza ad Ebensee e Hartheim, ha descritto come ogni nota suonata fosse «una lacrima che prendeva forma sonora». Ha evidenziato l’architettura ingannevole del castello dove morirono migliaia di persone tra cui molti disabili: «Ogni luogo visitato ci parlava attraverso il silenzio».

Michelangelo Salvini considera la sua partecipazione non solo come un onore ma anche come un dovere: «Suonare per tenere viva la memoria delle vittime è fondamentale». Ha ringraziato sia il Conservatorio Mascagni sia ANED Pisa per avergli dato questa opportunità unica.

Niccolò Chiaramonti ha riflettuto sul ruolo ambiguo della musica nei lager: «Nei campi era presente sia come forma d’umanità sia come strumento di tortura». Ha citato episodi significativi in cui i prigionieri si riconoscevano attraverso melodie familiari o quando il suono delle campane annunciava tragiche notizie.

Il sostegno dell’istituzione musicale

Il Conservatorio “Pietro Mascagni” ha espresso grande orgoglio per la rappresentanza degli studenti nel pellegrinaggio ai campi nazisti. Emanuele Rossi, Presidente dell’istituzione musicale livornese, ha sottolineato quanto questo tipo d’iniziativa possa essere formativa ed educativa: «La musica diventa testimone della storia».

Anche Federico Rovini, Direttore del Conservatorio, ha confermato l’importanza dell’iniziativa sottolineando che essa offre agli studenti occasioni preziose per comprendere meglio eventi storici drammaticamente significativi attraverso una lente artistica.

L’impegno dimostrato da Michelangelo Salvini, Niccolò Chiaramonti e Matteo Dreoni rappresenta non solo una crescita personale ma anche una responsabilità collettiva verso la memoria storica europea.

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