Una storia d’amore che supera le barriere geografiche e legali. John e Rose, una coppia di trentenni nigeriani, hanno coronato il loro sogno di matrimonio grazie all’intervento dell’avvocatessa Marina Grasso. La cerimonia si è svolta per procura, un metodo poco utilizzato negli ultimi decenni in Italia ma che ha permesso ai due innamorati di unirsi legalmente nonostante la distanza tra Prato e Lagos.
La fuga da una vita difficile
John e Rose si sono conosciuti dieci anni fa in Nigeria, dove hanno vissuto una relazione felice fino al 2019. L’anno della svolta è stato segnato dalla persecuzione subita da John nel suo Paese natale. Costretto a fuggire per salvarsi la vita, ha trovato rifugio in Italia dove gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico dalla commissione territoriale competente. Questo riconoscimento gli ha permesso di ottenere un passaporto internazionale che ha facilitato il suo inserimento nel tessuto sociale italiano.
Oggi John lavora come operaio tessile a Prato. Nonostante l’integrazione riuscita nella nuova realtà italiana, il desiderio più grande rimaneva quello di riunirsi con Rose. Tuttavia, ottenere un visto o un permesso di soggiorno per lei si rivelava impossibile a causa delle restrizioni imposte alla Nigeria come Paese ad alto flusso migratorio.
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L’idea del matrimonio per procura
Nel 2023, John decide quindi di contattare l’avvocatessa Marina Grasso per esplorare le opzioni legali disponibili affinché Rose potesse raggiungerlo in Italia. Durante una visione del film “Bello, onesto emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata“, con protagonisti Alberto Sordi e Claudia Cardinale, Marina trova ispirazione: potrebbe essere possibile celebrare un matrimonio per procura.
L’avvocatessa approfondisce la questione scoprendo che questa forma giuridica era stata utilizzata soprattutto dagli italiani emigrati dopo la Seconda guerra mondiale ma era caduta in disuso negli anni recenti. Con determinazione decide quindi di verificare se fosse applicabile anche al caso dei suoi clienti.
Le sfide burocratiche
Marina Grasso avvia così l’iter necessario affinché il matrimonio possa avere luogo legalmente entro sei mesi dalla richiesta iniziale. Nel frattempo, John ottiene un permesso valido per dieci anni che facilita ulteriormente i procedimenti burocratici necessari.
Rose deve presentarsi davanti all’Alta Corte di Lagos richiedendo formalmente la procura necessaria a sposarsi con John in Italia; questo documento viene poi tradotto e inviato all’Ambasciata d’Italia nella capitale nigeriana. Dopo aver completato le pubblicazioni matrimoniali richieste dalla legge italiana, viene organizzata una cerimonia simbolica presso il Comune pratesse dove una connazionale dello sposo rappresenta Rose durante l’atto ufficiale.
Il giorno stabilito arriva: il 15 aprile 2023 si celebra finalmente il matrimonio tra i due innamorati separati da migliaia di chilometri ma ora legalmente uniti sotto lo stesso cielo italiano.
Il futuro insieme
Concluso questo importante passo legale nel loro percorso amoroso, ora spetta a Rose completare le pratiche necessarie affinché possa trasferirsi definitivamente in Toscana dal marito appena sposatosi. Si prevede che arrivi nei prossimi mesi dopo aver ottenuto tutti i documenti richiesti dalle autorità italiane competenti.
Questa vicenda dimostra come anche situazioni complesse possano trovare soluzioni creative grazie alla perseveranza delle persone coinvolte ed evidenzia quanto sia importante mantenere vive le relazioni affettive anche quando ci sono ostacoli significativi da superare.